Brosio: “Ci davano per finiti, ma la Vecchia signora non muore mai”

Brosio: “Ci davano per finiti, ma la Vecchia signora non muore mai”

L’attore comico fiorentino, protagonista con Francesco Mandelli del duo “I soliti idioti”, sfida il giornalista-conduttore tifosissimo bianconero.

Brosio, che impressione le fa vedere i viola davanti alla Juventus?

«Ad onor del vero è una cosa un po’ insolita se guardiamo gli ultimi anni, ma fa parte della natura delle cose: i bianconeri vengono da tante vittorie ed è normale che prima o poi ci sia qualcuno più forte di lei. La Fiorentina merita la classifica che ha, è frutto del gioco più bello d’Italia».

 

Come vede le due squadre quest’anno?

«La Fiorentina, in questa prima parte di campionato, è partita molto forte, meglio della Juventus. Il nuovo allenatore ha dato mentalità più europea, più carattere alla squadra. E poi stiamo assistendo all’esplosione di due grandi talenti: Kalinic e Bernardeschi. Il croato è molto abile a trovare la via del gol, si sacrifica tantissimo ed è un mix di tecnica e agonismo. Il numero dieci viola, invece, si applica con dedizione, è volenteroso, ha una grande tecnica, possiede senso tattico. Credo con Sousa possa crescere ancora molto.

Per ciò che riguarda i bianconeri, sono in ascesa, stanno ritrovando gioco e risultati. In poco tempo hanno risalito la china e dimostrato chi sono i campioni d’Italia in carica. Molti pensavano che la Juventus fosse morta, non potesse più dire la sua: si sbagliavano!».

 

Cosa le sta piacendo di più della Juventus?

«Mi piace molto il fatto che, nonostante siano partiti grandi giocatori, la Juventus sta dimostrando di essere ancora tra le più forti della Serie A. Per inciso, non avrei mai lasciato partire Tevez e Pirlo, quest’ultimo il migliore al mondo nel suo ruolo».

 

C’è un giocatore che secondo lei è il simbolo di questa Juventus?

«Ritengo ci sia un giocatore più importante degli altri ed è Marchisio: è un centrocampista cresciuto a fianco di Pirlo, che sa abbinare quantità e qualità. E’ un giocatore come ce ne sono pochissimi in Italia e in Europa. Poi ci sono giovani che stanno facendo molto bene come Dybala e altri che vedrete si faranno notare nei prossimi mesi».

 

Tornando alla partita con la Fiorentina, quali crede siano le mosse giuste per battere i viola?

«I ragazzi di Allegri devono giocare come sanno, cercare di imporre il proprio gioco e scendere in campo con grinta. Sono due squadre molto forti, mi aspetto un match serrato. Credo la spunterà chi riuscirà a mettere sul piatto maggiore agonismo».

 

Crede ci siano margini per la Juventus per tornare a vincere il Tricolore?

«Non diciamo sciocchezze, i bianconeri sono assolutamente in corsa per il titolo: in un campionato dove chi vince prende tre punti e chi perde ne perde altrettanti, tutto è possibile, specie se consideriamo quante partite mancano alla fine del campionato. Non sarà facile, ma la Juventus può farcela».

 

Vede la Fiorentina tra le possibili vincitrici del campionato oppure le manca qualcosa?

«La Fiorentina è veramente un’ottima squadra, ma ha degli evidenti limiti quando andiamo a toccare la panchina. La rosa, a mio parere, è corta. Sousa non ha uomini sufficienti per lottare su due/tre fronti e quindi le possibilità di vedere i viola trionfanti a fine campionato scendono molto. Nel mercato di gennaio forse la società avrà modo di accontentare l’allenatore acquistando un paio di calciatori nei ruoli chiave. Lì si potrebbe decidere il futuro della Fiorentina in questa stagione».

 

 

Cernusco sul Naviglio (MI), il nuovo cast di Stranamore:  Emanuela Folliero, Paolo Brosio, Marco Balestri e © Massimo Sestini

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La parabola di Brosio: dal Pisa Calcio
all’Isola dei Famosi di Rai Due

 

Paolo Brosio nasce a Ivrea nel 1956. Entra nel mondo del giornalismo a 20anni come collaboratore de “La Nazione” di Pisa. Poi dirige per qualche anno l’ufficio stampa del Pisa Calcio di Romeo Aznconetani. Nel 1986 entra nella redazione de “Il Secolo XIX”. Nel 1991 inizia l’avventura televisiva come inviato di “Studio aperto” su Italia 1 e poi per il Tg4 di Emilio Fede. Dal 1997 passa alla Rai dove è ospite fisso a “Quelli che il calcio” di Fabio Fazio e a “Domenica In”. Dal 2002 al 2006 conduce il programma “Linea Verde”. Poi è inviato nel reality show “L’Isola dei famosi” su rai Due. Nel 2009 scrive il libro: “A un passo dal baratro” nel quel racconta di essere uscito da una fase particolarmente difficile della sua vita privata grazie alla riscoperta della fede cattolica.

 

 

Giacomo Cialdi

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