Bigica: “Sarà una sfida entusiasmante”
L’ex centrocampista: “L’Empoli affronterà la Fiorentina a viso aperto e questo renderà la partita divertente”.
Dopo la sosta per le nazionali, la Fiorentina ricomincia il campionato da prima in classifica e lo fa con una sfida fatta in casa: il derby con i cugini dell’Empoli. Un appuntamento importante che il Brivido Sportivo ha voluto analizzare con Emiliano Bigica, uno dei protagonisti dell’ultima Fiorentina prima in classifica, prima dell’avvento di Sousa. L’ex mediano viola, arrivato a Firenze nel 1995 per 6 miliardi di vecchie lire, faceva, infatti, parte di quella squadra che con Trapattoni, oltre 16 anni fa, assaporò la gioia del primato. In viola Bigica è rimasto 4 stagioni vincendo una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Nel suo passato (ex giocatore del settore giovanile nel 91-92) e nel suo presente (è allenatore della formazione Allievi nazionali) c’è anche l’Empoli, avversario dei viola quest’oggi.
Bigica, che meriti ha Sousa nella crescita di questa Fiorentina?
“E’ stata una scelta geniale della società viola. Ha fatto molta gavetta e ha conosciuto tanti campionati europei, facendo bene nell’ultimo anno a Basilea. A Firenze sta completando l’idea di calcio che ha costruito in tre anni Montella. La Fiorentina di oggi, oltre ad avere un ottimo possesso di palla, è anche una squadra che sa pressare alta nella metà campo avversaria. Questo nuovo modo di intendere questa fase di non possesso ha giovato ai viola. In più sono stati azzeccati i nuovi acquisti e così il puzzle è stato completato”.
Tu che sei stato primo in classifica a Firenze, dove pensi possa arrivare questa Fiorentina?
“Ricordo bene quei momenti in cui restammo a lungo primi in classifica. Firenze ha quell’entusiasmo che ti può anche portare fuori strada, ma credo che la squadra abbia raggiunto una tale maturità da non soffrire di vertigini per queste posizioni di vertice. Il gruppo lavora di partita in partita, la gestione giusta della rosa che applica l’allenatore fa si che tutti si sentano importanti per il progetto”.
Questa Fiorentina è attrezzata per affrontare tre competizioni?
“Un calo fisiologico ci potrà anche essere e l’importante sarà che la piazza resti vicina alla squadra e non si dimentichi di quello che sta facendo oggi. E’ facile passare dalle stelle alle stalle. Se arriveranno quei momenti la tifoseria dovrà dimostrare maturità per far sì che tutto passi velocemente. Credo che con Sousa sia tutto più facile perché è entrato nel cuore della squadra e dei tifosi e sa toccare le corde giuste”.
I Della Valle sono stati criticati per il mercato, ma le scelte società oggi sembrano essere state azzeccate…
“Non c’è dubbio. Il giocatore più forte che ha preso la Fiorentina è Vecino. Rifiutare i 10 milioni che offriva il Napoli è stato un grande messaggio. Poi è arrivato un fuoriclasse come Kalinic. A questo va aggiunta la riscoperta di pedine fondamentali come Borja Valero e Ilicic, che l’anno scorso non avevano fatto bene”.
Per Babacar e Bernardeschi, due giocatori del vivaio viola, sono stati sottoscritti contratti importanti, come li valuti?
“Sono due ottime mosse fatte dalla Fiorentina. Bernardeschi nella crescita mentale è più avanti di Babacar, merito dell’allenatore. Sousa fa muovere il giocatore come quinto nel suo scacchiere tattico, per uno come Bernardeschi sembrava quasi una bestemmia, invece Federico si sta applicando e ha capito che tutto questo serve per la sua crescita. Con il lavoro di Sousa diventerà un giocatore molto importante per il futuro della Fiorentina”.
Come vede la sfida di oggi con l’Empoli?
“Tra Fiorentina ed Empoli sono sempre state partite divertenti. La squadra di Giampaolo sta passando un buon momento, nonostante la sconfitta contro la Juventus determinata più da errori individuali che di squadra. La Fiorentina dovrà fare molta attenzione all’Empoli che ha giocatori di qualità che possono creare problemi. Giampaolo, poi, ha le idee chiare e sta proseguendo il lavoro di Sarri con intelligenza. Penso che gli azzurri cercheranno di giocarsela a viso aperto, magari rischiando qualcosa. Non aspetteranno passivi il gol”.
Che ricordi porti con te di Firenze e dell’Empoli?
“Nella Fiorentina sono stati quattro anni fantastici, ricordo la finale di Coppa Italia a Bergamo e il ritorno a Firenze con 40 mila persone ad aspettarci al franchi alle 3 di notte. A Empoli, da allenatore, ho centrato la finale Scudetto a Chianciano con gli Allievi e, anche se abbiamo perso, è stato un grande risultato”.
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