Beppone Chiappella, un gigante della storia viola
Ci ha lasciato il giorno di Santo Stefano di 10 anni fa uno dei giocatori e degli allenatori più amati dai tifosi viola. Beppe Chiappella (detto Beppone) se ne è andato, infatti, a Milano il 26 dicembre 2009 a 85 anni (era nato a San Donato Milanese il 28 settembre 1924). La Fiorentina lo aveva acquistato dal Pisa nell’estate del 1949. E a Firenze è rimasto da giocatore per undici stagioni fino al termine del campionato 1959/60, quello in cui aveva indossato la fascia di capitano. In maglia viola aveva conquistato lo scudetto con Fulvio Bernardini nel 1955/56 e ottenuto poi nelle successive quattro stagioni il secondo posto. In campionato aveva collezionato la bellezza di 329 partite, segnando 5 reti. Chiappella aveva disputato anche 17 partite in Nazionale. Era un vero leader in campo, uno che ci metteva il cuore e che lottava su ogni pallone. Giocava, secondo i canoni dell’epoca, da stopper, ovvero era il difensore centrale che controllava il centravanti avversario. Era deciso ma leale al tempo stesso. Per il carisma che aveva si capiva che sarebbe diventato un bravissimo allenatore, cosa che puntualmente si verificò. Appese le scarpette al chiodo, rimase alla Fiorentina. Era il secondo di Nandor Hidegkuti, quando la squadra viola nel 1960/61 conquistò la Coppa delle Coppe e la Coppa Italia. A Chiappella fu poi affidata la guida della prima squadra nell’ottobre del 1963, quando prese il posto di Ferruccio Valcareggi. Portò la Fiorentina yè-yè, una formazione giovane ma ambiziosa, alla vittoria nella stagione 1965/66 della Coppa Italia e della Mitropa Cup. Chiappella vanta un record tuttora imbattuto. E’ stato l’unico nella storia viola ad aver conquistato un trofeo sia come calciatore che come allenatore. Fu esonerato nel dicembre del 1967 dopo l’eliminazione della Fiorentina dalla Coppa delle Fiere, l’attuale Europa League, ad opera dello Sporting Lisbona. Ma la squadra che nella stagione successiva avrebbe conquistato lo scudetto era stata costruita da lui. Ed i meriti di quel trionfo del maggio 1969 furono sicuramente anche suoi. Fu richiamato alla Fiorentina nel gennaio del 1978, quando la squadra rischiava seriamente la retrocessione in serie B. Chiappella non si tirò indietro. E con un’impresa difficile e straordinaria riuscì a salvare la squadra all’ultima giornata per la miglior differenza reti nei confronti del Foggia e del Genoa con cui aveva pareggiato per zero a zero la partita decisiva in un Comunale strapieno. Poi lasciò la Fiorentina ma non Firenze, città in cui continuò a vivere per molti anni e che lo amava di un amore ricambiato.
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