Belli e razionali, così tutto è possibile
Fiorentina di nuovo capolista grazie alla sua straordinaria regolarità, ora serve il riscatto in Europa.
La Fiorentina è tornata in testa. Salutate la capolista. Il coro è di nuovo attuale. Lo ha scandito anche Matteo Renzi, premier e tifoso viola sfegatato.
Oggi è impossibile stabilire se la Fiorentina possa lottare fino in fondo per lo scudetto o la Champions o l’Europa League, ma un punto fermo si può mettere: il primato nasce sulla razionalità di questa squadra e la sua affidabilità. E il fatto straordinario è che la Fiorentina, nonostante questa sostanza di regolarità e continuità, riesce a mostrarsi bella nel gioco, propositiva, offensiva, incline ad imporre la propria manovra e non a subirla. Questa è la straordinaria contraddizione della squadra viola. Una forma eversiva di intendere il calcio a questa latitudine.
Il primo posto è in condominio con l’Inter, cioè una formazione completamente diversa. I nerazzurri hanno forti individualità, superiori alla Fiorentina, ma non hanno un gioco ben definito. Non si prendono responsabilità e rischi. Tendono a lasciare sempre la palla agli avversari, sperando in un loro errore per poi ripartire in contropiede.
La Fiorentina è l’opposto: riesce comunque a prendere pochi gol (solo 9, appena 2 in più dell’Inter), ma spinge sul gas con una manovra avvolgente e convincente. Ha vinto 8 volte, perso 3 e mai pareggiato: quest’ultimo dato dovrebbe spiegare molto.
C’è un’altra squadra con una mentalità simile: il Napoli di Sarri. Ma con una grande differenza: in attacco ha un fuoriclasse, Higuain. I destini del Napoli dipendono molto dal centravanti argentino. Mentre nella Fiorentina, il fuoriclasse – in attesa del ritorno definitivo di Pepito Rossi – è Sousa, il vero valore aggiunto. Il portoghese ha eletto il gruppo come leader – l’esordio di Lezzerini è illuminante in tal senso – e lo spogliatoio lo ha riconosciuto come guida indiscussa.
La Fiorentina va in rete in campionato da 18 partite consecutive – l’ultima volta che non ha segnato risale al 20 aprile 2015 (ecco un altro ponte tra Montella e Sousa) quando perse in casa (0-1) col Verona. In questo campionato ha segnato 22 reti (tre in meno rispetto alla Roma) e ha il secondo miglior reparto offensivo. Viaggia ad una media punti di 2,18 a partita, un rullo compressore: l’ideale proiezione di questa marcia proietterebbe i viola a poco più di 80 dopo 38 gare. Cifra che autorizzerebbe a fare sogni in grande…
L’unica lacuna, per adesso, è l’ultimo posto nel girone di Europa League: uscire in questa fase sarebbe uno smacco per società, tifoseria e calcio italiano. La Fiorentina è costretta a vincere le prossime tre partite, cominciando da giovedì in Polonia. Serve un riscatto immediato.
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