Arte, storia e ironia. Lo show della Fiesole lascia sempre a bocca aperta
L’ultima grande emozione, i ragazzi della Curva Fiesole, ce l’hanno regalata il 15 gennaio 2017, dedicando, per la prima volta nella storia di Fiorentina-Juventus, la coreografia a una sola persona: Giancarlo Antognoni. Un omaggio spettacolare alla Bandiera viola che, finalmente, rientrava in società, dopo 15 anni di assenza. “Unico 10” questa la scritta a caratteri cubitali in bianco e rosso su sfondo viola. Al fianco una cornice dorata con l’effige del Giancarlo calciatore e un lungo ed emblematico striscione: “Bentornato a casa… brillerà per sempre la tua stella”. Roba da pelle d’oca, anche per il diretto interessato, presente allo stadio, che non riuscì a trattenere le lacrime di commozione. E fu una coreografia baciata dalla buona sorte perché la Fiorentina riuscì anche a vincere quella partita grazie alle reti di Kalinic e Badelj, seguite dal gol del bianconero Higuain che ci fece soffrire fino all’ultimo minuto di recupero. Per questo il boato finale del Franchi fu ancora più forte.
L’ultima di una lunga serie, perché allo stadio Franchi molti altri fantastici scenari hanno fatto da sfondo alla “la partita delle partite”, entrando nella storia calcistica della nostra città.
Senza fare classifiche di gradimento, una delle più note è senza dubbio la coreografia del 6 aprile 1991. Chi non la ricorda? Il profilo dei monumenti di Firenze (il Duomo, Palazzo Vecchio e Ponte Vecchio) disegnati in Curva Fiesole nel giorno del ritorno da avversario di Roberto Baggio, venduto l’estate prima dai Pontello alla Juventus. Emozioni incancellabili, anche ricordando la vittoria sul campo, firmata dalla magica punizione di Diego Fuser, e quella sciarpa viola lanciata dagli spalti e raccolta da terra dal “Divin Codino”.
Riavvolgendo il nastro della memoria, è impossibile non ricordare quell’enorme cuore che batte del 22 febbraio 1997. Un elettrocardiogramma gigante, che lasciò a bocca aperta l’Italia calcistica. Per non parlare della coreografia del 13 dicembre del 1998 che, quella volta, coinvolse tutto lo stadio, scolpendo la data di nascita della Fiorentina (1926) in Fiesole. Uno stimolo in più per una splendida squadra, guidata da Gabriel Batistuta, che trovò la forza di superare i bianconeri, facendo sognare a Firenze addirittura il tricolore.
Sontuoso anche il sole che sorge del dicembre 2005, con la scritta “Come il sole risorgiamo sempre. Molti ci hanno visto nascere, nessuno ci vedrà morire”. Altrettanto spettacolari i riferimenti al Calcio Storico Fiorentino e ai suoi colori tradizionali, oppure la grande maglia viola disegnata il 17 marzo 2012 (purtroppo disonorata dalla squadra che si lasciò travolgere dai bianconeri per uno 0-5 che ancora oggi grida vendetta). Fino all’enorme giglio rosso in campo bianco e viola che fece da cornice all’indimenticabile 4-2 in rimonta del 20 ottobre 2013, firmato da Pepito Rossi. Poi il Leone del Marzocco, il simbolo del potere popolare, con la scritta: “Per esser di Firenze vanto e gloria”. Seguito dall’ultrà di viola-vestito dell’aprile 2016, con la mano protesa verso una delle bandiere della Fiesole. Emblema di una tifoseria che mette la maglia e i propri colori davanti a tutto e tutti. Nella scorsa stagione, in aperta polemica con i Della Valle e con la Questura, l’appuntamento con lo spettacolo della Fiesole saltò clamorosamente. Lo annunciarono con un comunicato i ragazzi del gruppo Unonoveduesei, invitando comunque tutti coloro che andarono al Franchi a portare una bandiera o una sciarpa “o qualsiasi altra cosa faccia colore” perché “stavolta – scrissero – saremo noi la coreografia”. Stasera il libro delle scenografie gigliate potrebbe essere ulteriormente aggiornato, regalando nuove emozioni. Al momento della stesura di questo articolo non avevamo ancora notizie in merito, ma vada come vada, lo spettacolo sugli spalti non mancherà comunque. Ci sarà certamente una nuova illuminazione a led che colorerà gli spalti, rendendo ancora più magica l’atmosfera. Ci sarà anche Martin Jorgensen in Curva Fiesole, a tifare viola. E, come sempre, il pubblico gigliato farà sentire la propria passione il più forte possibile. Sperando che la Fiorentina sappia trasformarla in energia positiva per mettere al tappeto il colosso bianconero.
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