Ariatti: «Questa Fiorentina ha appeal in Europa»
Mercato chiuso. Dopo un mese di trattative è arrivato il gong finale. Firenze ha storto un po’ la bocca, perché il colpo ad effetto dell’ultimo giorno non c’è stato. Si sognava Montoya, è arrivato Rosi. Già, ma l’amarezza è durata davvero poco questa volta. E’ bastata una piovosa notte di Coppa Italia in casa della Roma per riaccendere animi ed entusiasmi. La doppietta di Gomez ha scacciato via preoccupazioni e malcontenti. Cuadrado dimenticato in un batter d’occhio e Fiorentina che vola in semifinale. Ad attenderla c’era già la Juventus. Ma prima della doppia sfida contro i bianconeri ci sarà da far fronte a campionato ed Europa League. Con una rosa leggermente diversa, ma numericamente uguale. La sessione invernale ha visto partire cinque giocatori da Firenze (Cuadrado, Marin, Hegazi, Brillante e Iakovenko), ma ne ha visti arrivare altrettanti (Diamanti, Gilardino, Salah, Rosati e Rosi). Piuttosto, se ne sono andati via cinque stranieri e sono arrivati quattro italiani. Un segnale, voluto certamente dalla proprietà. La Fiorentina ha iniziato la sua italianizzazione. Questa settimana, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Luca Ariatti, doppio ex della sfida che la Fiorentina giocherà contro l’Atalanta, ed attuale Agente Fifa ed esperto di mercato.
Mercato chiuso, a questo punto è possibile tracciare un bilancio generale. Positivo o negativo?
«Io credo positivo. Ovviamente mi riferisco in particolare all’operazione Cuadrado, per tutti i soldi che sono entrati nelle casse della Fiorentina. Questi trasferimenti sono sempre a rischio, chiuderli tante volte è difficile, soprattutto a gennaio. La Fiorentina ha lavorato bene in questo senso, ha fatto una bella plusvalenza sul giocatore. La società viola si sta consolidando in Italia ed in Europa, continuerà a farlo anche senza Cuadrado. E’ un bel segnale che giocatori europei di grandi club accettino Firenze. E’ il caso di Salah che viene dal Chelsea, ma anche di Richards e Gomez, provenienti di Manchester City e Bayern Monaco. L’appeal adesso c’è, sarà importante mantenere alto il nome a livello europeo».
E’ arrivato Salah nell’ultimo giorno di mercato. Che giudizio dà su questo giocatore? Secondo lei la Fiorentina cambierà modulo passando al 4-3-3?
«E’ un pezzo pregiato, il Chelsea lo ha pagato tanto dal Basilea (circa 15 milioni di euro nel gennaio del 2014, ndr). A livello tattico, con il 3-5-2 dovrebbe giocare più vicino alla porta, potrebbe perdere qualche riferimento essendo più adatto al 4-3-3. Ma adesso questi giocatori nascono imparando più ruoli. E’ chiamato comunque a fare bene, Montella non stravolgerà il sistema di gioco per lui, ma sarà il giocatore a doversi adeguare. Ormai la Fiorentina ha trovato le sue certezze».
E poi c’è Rosi, che ha lasciato scontenti i tifosi nell’ultimo giorno di mercato…
«E’ un acquisto per le rotazioni, la Fiorentina ha ancora tante partite davanti a sé. Rosi è stato un’occasione creata dal mercato, oltretutto Montella e Pradè lo conoscono bene, quindi sanno cosa può dargli. Credo che sia un usato garantito».
Il mercato che si è appena concluso, secondo lei ha modificato gli equilibri in cima alla classifica?
«Partiamo dal presupposto che la Juventus non ha fatto praticamente mercato. La Roma ha preso due attaccanti come Ibarbo e Doumbia, oltre a Spolli che giocava in Serie B. Il Napoli ha fatto meglio di tutti secondo me, prendendo pochi giocatori ma nei ruoli mirati. Le due milanesi hanno invece messo in atto l’ennesimo ribaltone. Chi ha lavorato bene in questi anni ha ritoccato, chi ha sbagliato strategie ha dovuto intervenire pesantemente. Gli equilibri mi sembra che siano rimasti immutati, ormai le gerarchie del campionato sono ben delineate».
Torniamo al campionato. Al Franchi arriva l’Atalanta. Cosa deve temere la Fiorentina?
«L’Atalanta è una squadra che va a corrente alternata. Dopo il gran successo in casa del Milan hanno toppato contro il Verona, poi però hanno ottenuto una vittoria stiracchiata, ma importantissima, contro il Cagliari. E’ una squadra serena, quindi per questo è pericolosa. A Firenze vendono sempre cara la pelle, con un allenatore che rappresenta bene lo spirito da battaglia della squadra. Oltretutto è un gruppo che riesce a speculare sull’avversario per tutti i novanta minuti, questo è il rischio più grande per la Fiorentina».
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