Arbitri, weekend avvelenato. Ma per i viola non ci sono danni
Weekend non esente da contestazioni quello appena passato, in cui gli episodi più discussi sono stati il rigore assegnato al Torino a tempo quasi scaduto da Giacomelli, il gol annullato a Pandev nel derby della “Lanterna” e quello annullato a Pjanic in Milan – Juve di sabato sera. Se per i primi 2 casi si parla essenzialmente di sensazioni del momento, perché comunque il laziale Parolo ha il braccio un po’ troppo largo e nel caso del gol genoano si parla veramente di centimetri che l’assistente di Tagliavento, Barbirati, ha giudicato pro Samp, ma ci poteva stare benissimo il contrario. Nel terzo caso Rizzoli (che veniva da un’altra grossa magagna perpetrata la domenica prima, sempre nella stessa porta, da addizionale) e la sua “squadra”, hanno fatto cadere una delle poche certezze rimaste nella nostra vita, hanno annullato un gol alla Juventus “buono”. Infatti la posizione eventualmente punibile, sulla punizione di Pjanic, era quella di Benatia (che si disinteressa completamente del pallone) e non quella di Bonucci, che eventualmente avrebbe potuto dar fastidio a Donnarumma. Parlando, infine, di Carmine Russo, arbitro di Cagliari – Fiorentina 3-5, possiamo dire che ha fatto la sua “onesta e modesta” partita, senza infamia e senza lode, come d’altronde lo è stata tutta la sua carriera, che lo porterà a lasciare i quadri tecnici a fine anno, in quanto non essendo internazionale, dopo dieci anni, da regolamento A.I.A., si viene avvicendati.
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