Amoruso: “Vietato sottovalutare il Basilea, ma Sousa sa come battere gli svizzeri”
Il grande ex difensore viola: “Il portoghese ha trasmesso una nuova mentalità alla Fiorentina. Se la squadra manterrà la giusta concentrazione può uscirne un mix vincente”
La Fiorentina si appresta al debutto stagionale in Europa League contro il Basilea, la ex squadra del nuovo tecnico viola Pauolo Sousa. Un match dai tanti risvolti che il Brivido Sportivo ha voluto analizzare insieme a Lorenzo Amoruso, grande ex difensore e altrettanto grande conoscitore di calcio internazionale, anche grazie alla sua esperienza scozzese nei Rangers da giocatore, dove lo ricordiamo ancora come primo capitano cattolico della formazione di Glasgow e dove è divenuto una vera e propria celebrità. Bagaglio di esperienza arricchito attraverso l’incarico di coordinatore degli osservatori della prima squadra alla Fiorentina, sotto la gestione di Pantaleo Corvino, fino ad arrivare alla sua veste odierna di opinionista Rai.
Amoruso, iniziamo con il ripercorrere i ricordi più belli che ha di Firenze…
“Ho passato due soli anni a Firenze da giocatore ma sono stati anni molto importanti, costellati da campioni, anni in cui ce la giocavamo con le grandi. Impossibile non ricordare la serata della finale di Coppa Italia a Bergamo, quella è stata una stagione e una vittoria importantissima, da unire con quella dell’anno successivo del trionfo a San Siro in Supercoppa Italiana, battendo il Milan per 2-1. Due pietre miliari nella storia della mia carriera e della Fiorentina stessa. Ricordo una squadra che lavorava sodo, la piazza di Firenze non ha dimenticato la grande gioia quei momenti”.
Dopo la fine della sua carriera di giocatore è tornato a Firenze nella veste di coordinatore degli osservatori della prima squadra, che esperienza è stata?
“Non immaginavo una vita fuori dal campo e soprattutto di poter intraprendere un mestiere del genere. Devo ringraziare Corvino che mi ha introdotto in quest’ambiente. Valutare i giocatori è stata un’esperienza importante, non è facile capire chi può essere idoneo a giocare in un grande club. Ho imparato molto da Pantaleo ma anche dall’esperienza all’estero che ho fatto e ci metterei anche un briciolo di mia bravura personale”.
Come valuta il nuovo tecnico della Fiorentina Paulo Sousa fino ad adesso?
“Si sta comportando molto bene. Ha già dato una propria fisionomia e identità alla Fiorentina. Se la squadra manterrà una condizione fisica giusta, potrà andare lontano. Il portoghese è riuscito a fare entrare i giocatori nei suoi meccanismi di gioco in un tempo molto breve e questo è un merito indiscutibile”.
Come giudica invece il mercato viola?
“Non c’è stato un mercato costruttivo, certi elementi che servivano non sono arrivati”.
Lo stesso Pradè ha detto che la difesa viola è da “coperta corta”, trova sia corretto?
“E’ una buona difesa, ma manca un elemento. Adesso non si può più intervenire, se non trovando un giocatore a parametro zero, ma non mi pare ci sia molta scelta. Speriamo che i titolari non abbiano problemi fisici, in modo da poter alternarsi nelle varie competizioni. Sicuramente serviva un centrale con caratteristiche più rapide”.
Qual è il modulo giusto per questa difesa?
“A tre o quattro non fa grossa differenza, l’importante è che i giocatori sappiano come difendersi, a cominciare dagli attaccanti e dai centrocampisti. La mentalità di quest’anno è quella giusta, vedo che gli stessi attaccanti hanno voglia di tornare a difendere e di dare man forte a centrocampo. Non si tratta di una cosa genetica, in Italia scarseggia questa mentalità, Sousa sta provando a inserirla, cercando di portare tutti a difendere”.
Le piace Astori?
“E’ un ottimo giocatore, ma non ha caratteristiche di rapidità e velocità. Prima di andare alla Roma aveva fatto sempre molto bene, tanto da raggiungere una valutazione altissima. Se saprà anticipare il pericolo, leggendo bene le partite, potrà essere un elemento determinante per questa Fiorentina”.
Al debutto in Europa League, Sousa incontra proprio la sua ex squadra, il Basilea…
“Tante volte il destino è strano. Si tratta di un esame importante per il portoghese che vorrà senz’altro superare vincendo la partita”.
Quali i pericoli che può incontrare la squadra viola contro gli svizzeri?
“Il Basilea è una buona squadra, un mix di giocatori giovani e più esperti. Non va sottovalutata perché darà sicuramente del filo da torcere alla Fiorentina. Entrambe le squadre si giocheranno il primato nel girone. Sousa conosce molto bene gli svizzeri e questo può essere un vantaggio per la squadra viola”.
Questa Fiorentina può coltivare sogni di successo in Europa League?
“Per vincere occorre bravura, intelligenza e fortuna. Con questa mentalità la Fiorentina può ambire a qualcosa. Lo spirito è quello giusto, l’allenatore ha esperienza internazionale. Secondo me ne può venir fuori un mix vincente”.
Come giudica l’avvio di campionato della squadra viola?
“Positivo, ma bisogna sempre mantenere alta la concentrazione. Contro Milan e, in parte, col Genoa abbiamo visto pressing e verticalizzazioni. Mentre con il Torino, nel secondo tempo, tutto questo è mancato. Contro i granata alcuni giocatori viola hanno avuto responsabilità oggettive”.
Chiudiamo con Pepito Rossi, è lui l’arma in più dei viola?
“Pepito è forse l’unico grande fenomeno di questa squadra, per questo mi auguro che riacquisti presto la forma migliore. Siamo sulla buona strada, ma ancora gli manca qualcosa”.
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