Albertosi: “Questo Milan non è all’altezza del suo passato, la Fiorentina ha grosse chance di batterlo”
di Daniele Taiuti
Di recente abbiamo pianto la scomparsa di Narciso Parigi, una delle massime icone di sempre della canzone fiorentina. Colui che ha saputo interpretare come pochi gli umori della città, e cantarne le meraviglie. Numerosi sono i successi che hanno regalato prestigio alla sua carriera, da queste parti non si può non parlare soprattutto di “O Fiorentina”. Canzone che, oltre a mal celare la grande passione di Narciso verso i colori viola e Firenze, ha accompagnato la crescita di svariate generazioni di tifosi viola e fiorentini. Nel suo scorrere c’è un passaggio “di ogni squadra ti vogliam regina” che rappresenta bene sia il capoluogo toscano, la sua voglia di primeggiare, sia la Fiorentina dell’epoca. Il passo, presente nel testo creato originariamente da Marcacci nel 1931 ma inciso da Parigi prima nel 59 e poi nel 65, si abbina infatti al periodo più florido della storia viola, fra gli anni 50 e 60, in termini di successi ottenuti e campioni da poter vantare tra le proprie fila. Basti pensare che la squadra gigliata, in quel frangente storico, poteva annoverare due portieri che hanno fatto la storia del calcio, Sarti e Albertosi. Il primo titolare con la Fiorentina, l’altro con la maglia della nazionale, con cui vince un Europeo nel 68 e sfiora la Coppa del Mondo nel 70. Albertosi, nonostante abbia davanti un gigante come Sarti, si impone quindi come uno dei migliori portieri di sempre. In viola rimane dal 58 al 68, conquistando due coppe Italia e una Coppa delle Coppe. Lasciata Firenze, un’impresa lo attende: lo scudetto con il Cagliari del 70. Al Milan poi vince un nuovo tricolore e un’altra Coppa Italia. Discorriamo con lui sul momento viola e della partita in arrivo.
Ricky Albertosi, la Fiorentina può esprimere un gioco migliore di quello attuale?
“In questo senso, grazie al rientro di Ribery i gigliati possono migliorare. La qualità c’è ma vedo dei calciatori condizionati dalla paura di perdere e, senza avere un uomo di carisma come il francese, tutto si complica”.
Quanto tempo ci vorrà a Commisso per riportare la Viola ad alti livelli?
“L’ultima campagna acquisti ha dato ottimi segnali. Però, c’è ancora molto da fare. Sarà il mercato estivo a dirci quanto ci sarà da attendere per rivedere la Fiorentina ai vertici della Serie A”.
Le piace Dragowski?
“Alterna delle cose buone ad altre meno. Io giudico un portiere dalla regolarità di rendimento. Se mi fa vincere tre partite e me ne fa perdere cinque, non posso averne un giudizio lusinghiero…”.
Arriva il Milan: i viola possono affermarsi?
“La Fiorentina ha le chance di fare risultato pieno. È un campionato equilibrato e il Milan, come palesa l’ultimo derby, non è ancora all’altezza del suo passato”.
Ci può svelare i suoi ricordi più belli di Firenze e Milano?
“Alla Fiorentina dico grazie perchè ho vissuto dei momenti magici, ho però il rammarico di essere andato via l’anno prima dello scudetto. Al Milan mi sono tolto la soddisfazione di vincere il Campionato della Stella, con una squadra non eccelsa”.
I commenti sono chiusi.