Adani: “Viola, in campo i duelli e il coraggio”
di ILARIA MASINI
«Non dimenticherò mai il gol che ho fatto al 91’ nel gennaio del 2000 che ha decretato la vittoria della Fiorentina per 2-1 contro l’Inter. Mi ricordo esattamente tutto come se lo vivessi in questo momento. Quindi il corner, la respinta, la rete e la corsa sotto la Curva Fiesole. Indimenticabile, anche l’investitura del Trap che alla fine disse che ero indiscutibilmente un titolare di quella squadra». Daniele “Lele” Adani, doppio ex, inizia così il racconto della “sua” Fiorentina-Inter
Daniele Adani, è più innamorato di Fiorentina o Inter?
«Il cuore ce l’ho nel River Plate, ma ho dei ricordi stupendi delle squadre in cui ho giocato e quei cinque anni, dal 1999 al 2004, fra Fiorentina e Inter sono stati l’apice della mia carriera. Questa sicuramente è una mia partita».
Le piace di Vincenzo Italiano?
«Le idee invecchiano presto e anche gli stimoli quindi il bravo allenatore è quello che sa continuare a incidere, cambiare, adattarsi alle varie situazioni. Capisco la delusione della gente per la partenza faticosa o dopo sconfitte come quella con la Lazio, ma credo che lui abbia tutto per fare molto bene. Ha la passione, il coinvolgimento, le idee. C’è pessimismo fra i tifosi quando si fa fatica a raccogliere punti per una squadra che non è riuscita a sostituire un top come Vlahovic, però la Fiorentina ha in panchina una persona molto seria, preparata».
Qual è il vero valore dei viola?
«Io mi aspetto la Fiorentina della Scozia, non certo quella della Lazio. E uno Jovic come quello di Edimburgo. È un attaccante da diversi colpi, di status internazionale e a bocce ferme credo ancora che la scelta di Jovic sia stata giusta, sperando che non sia frenato dai problemi fisici».
Può far paura l’Inter vista nel doppio confronto con il Barcellona?
«Nelle notti di Champions ha stupito, ma credo debba migliorare perché ha perso giocatori importanti e ha ricostruito tutto su Lukaku. Quindi se lui sta bene può lottare ancora per lo scudetto ma mi pare comunque depotenziata rispetto all’anno scorso».
Che partita sarà?
«Equilibrata perché vanno in campo i duelli, il coraggio. Pensiamo a Fiorentina-Juventus che doveva essere sospesa per manifesta superiorità dei viola».
La difesa della Fiorentina le piace?
«Tendenzialmente non impazzisco per nessuno dei singoli, ma se rimangono concentrati sono tutti buoni calciatori, anche Igor che parte un filo indietro e va un po’ educato. Però è un mancino, classe ‘98, forte fisicamente, veloce. Difenderanno davvero bene quando difenderanno tutti e quattro con una testa sola perché singolarmente possono avere tutti dei difetti, invece se lavorano come reparto possono essere competitivi».
Chi è il più forte dei difensori?
«Dodo. Anche se lo abbiamo visto ancora poco, basta per capire che ha un modo di giocare moderno e grandi qualità. È di un altro livello».
Lei adesso è commentatore Rai. Cosa le piacerebbe dire della Fiorentina?»
«Vorrei commentare una grande vittoria. Penso che sia arrivato il momento di scalzare il nostro titolo, la Coppa Italia del 2001. Mi piacerebbe accompagnare la Fiorentina alla conquista di un trofeo perché i tifosi se lo meritano. Firenze è una piazza calda, importante, mi piace tutto di questa città».
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