I vecchietti terribili
La Fiorentina perde immeritatamente a Genova con la Sampdoria ma siccome nel calcio, a differenza che nel pugilato, la vittoria ai punti non esiste, ecco che si materializza la decima sconfitta in 22 partite. Un po’ troppo, anche perché molti insuccessi sono venuti dopo il cambio dell’allenatore, operazione che, invece, avrebbe dovuto migliorare le cose. A Marassi Prandelli, in assenza di Amrabat e Ribery, ha presentato Vlahovic e Kouame insieme. Una soluzione attesa da molti, che però nel primo tempo ha prodotto ben poco dal punto di vista offensivo. Ranieri, dall’altra parte, ha presentato in attacco il solo Keita Balde, con Gaston Ramirez a fare più il centrocampista. E, paradossalmente, la squadra con meno attaccanti è andata in vantaggio. Lo stesso Keita Balde, su calcio d’angolo, ha sfruttato un errore della retroguardia viola, e ha messo dentro di testa. Per fortuna, dopo pochi minuti, Vlahovic ha ribatutto in rete una punizione di Pulgar miracolosamente respinta dal portiere blucerchiato. Due lampi in un brutto primo tempo.
Nella ripresa la Fiorentina sembra avere più piglio degli avversari. Il palo salva la Sampdoria. La Viola meriterebbe di più, ma il problema è che Ranieri ha in panchina quello che Prandelli non ha: due vecchietti terribili, che confezionano il gol del 2 a 1. Parte Candreva sulla destra, ignorato da Castrovilli e Biraghi, serve Quagliarella, appostato al limite dell’area di rigore, ignorato da tutta la difesa viola. Tiro al volo, non irresititibile, ma una leggera deviazione di Pezzella non aiuta Dragowski. A questo punto, qualcuno si aspetterebbe i cambi di Prandelli, che però arrivano solo a 6 minuti dalla fine. Entrano Malcuit e Callejon, che qualcosa di buono riescono a organizzare. Ma il tempo è ormai troppo poco. Un ultimo sussulto, un colpo di testa di Milenkovic sfiora il palo.
Prandelli perde il confronto con Ranieri, forse i cambi andavano fatti prima, è anche vero però che l’unico attaccante rimasto in rosa, Kokorin, sembra non essere ancora pronto. Un paradosso, visto che il giocatore è stato acquistato a gennaio per sostituire Cutrone, uno che invece sarebbe stato già pronto. Troppi giocatori nella Viola non sembrano in condizione. Castrovilli delude da tempo. Kouame sembra avere limiti tecnici imbarazzanti. Il solo Bonaventura, a centrocampo, ha risposto “presente”. Biraghi mostra limiti in fase difensiva e in attacco ha un gioco troppo monocorde. E poi la difesa, che prende troppi gol per essere assolta, portiere compreso.
Non sappiamo se, a questo punto, Prandelli rischi qualcosa. La sua media punti è più bassa di quella di Iachini, ma onestamente adesso richiamare il tecnico marchigiano sarebbe una mossa davvero imbarazzante per la società. La retrocessione non appare un pericolo immediato, quelle dietro vanno pianissimo. Di sicuro però la sedicesima posizione in classifica non aiuta il futuro di questa squadra e di questa società. Che cosa spingerebbe giocatori e tecnici importanti a fare della Firenze calcistica la loro prossima destinazione? La risposta va trovata dalla società, perché il centro sportivo non rimanga una cattedrale nel deserto.
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