Pasqual: “A Roma con coraggio. Biraghi? Ottimo, a sinistra siamo coperti”
Le sue presenze in maglia viola in partite ufficiali sono state 356. Manuel Pasqual è un pezzo di storia della Fiorentina: settimo posto assoluto per gare giocate in gigliato, sopra un mito come Giancarlo De Sisti e a una sola lunghezza da un altro mito come Beppe Chiappella. Undici anni ad altissimo livello, tra Champions ed Europa League che erano diventate quasi un’abitudine. Poi la fascia di capitano, indossata per 4 stagioni, 10 gol all’attivo e soprattutto una caterva di assist, la sua specialità con quel sinistro che si ritrovava. Numeri da record, prima del trasferimento all’Empoli nel 2016, fino al 2019, l’anno del suo ritiro. Oggi Manuel fa il commentatore per la RAI e non ha abbandonato il tappeto verde: ha stretto una collaborazione con la società Floria 2000, dove fa parte dello staff tecnico, per cercare di capire se il ruolo di allenatore gli si confà. E, naturalmente, ha scelto Firenze come “casa” in cui vivere, seguendo con attenzione le vicende della “sua” Fiorentina.
Manuel Pasqual, innanzitutto ci dica se le manca il campo?
“Non mi manca tutto del campo, mi manca semmai l’adrenalina del giorno della partita. Negli ultimi anni avevo avuto modo di discutere con compagni ed allenatori per diverse questioni e questo di questo aspetto non sento la mancanza. Ho chiuso la carriera ad Empoli, ma anche alla Fiorentina, come tutti sanno, ci sono stati molti attriti. Oggi collaboro con la Rai come commentatore e sono molto contento. Mi piacerebbe, in un futuro, collaborare con una società, in primis con la Fiorentina. Ma ancora non ho le idee chiare sul ruolo che potrei svolgere”.
Come giudica questa Fiorentina di inizio campionato?
“Discreta. Pensavo meglio. Abbiamo perso dei punti per strada. È una buona squadra ma va registrata meglio”.
Quale può essere l’obbiettivo reale di questa stagione per i viola?
“Commisso non ha esplicitato il preciso obiettivo di questa annata, ma le motivazioni in un giocatore ci devono essere sempre. La società è alle prime battute della sua esperienza, diciamo che questo è l’anno 1, il primo in cui è riuscita a programmare realmente. Mettiamoci il fatto che è una proprietà straniera e che deve ancora comprendere del tutto un meccanismo nuovo come il calcio italiano. In campionato sono diverse le formazioni che, al momento, sono una spanna sopra la Viola. Anche in Coppa Italia bisognerà vedere quali squadre la Fiorentina dovrà incontrare lungo il cammino. Per esempio, agli ottavi potrebbe ritrovarsi subito contro l’Inter, e bisogna capire, in quel momento, che Inter sarà”.
Cosa pensa di come è stata gestita la cessione di Chiesa ?
“Il giocatore non voleva più rimanere, la società ha fatto quello che doveva. Non si può tenere un giocatore scontento in rosa. Con quei soldi investiranno in altri elementi importanti. Si può condividere o meno il comportamento, io per esempio non sono mai arrivato allo strappo, alla rottura, con una società, ma non siamo tutti uguali. Ognuno raggiunge il proprio scopo come meglio crede”.
I nuovi acquisti sono idonei a questa rosa?
“Amrabat è un ottimo acquisto, a Verona ha fatto davvero bene. Servono giocatori come lui, di personalità che non abbiano paura in campo”.
Come giudica nel complesso il primo anno di Commisso in viola?
“I risultati che non arrivano hanno un po’ influenzato il giudizio. La storia lo dice. Ma Commisso è un presidente che ha portato entusiasmo e che sa quello che vuole raggiungere. Purtroppo ha trovato ostacoli nella questione stadio: la burocrazia ed i vincoli rallentano tutto, e questo tarpa un po’ le ali ai progetti del presidente”.
Cosa pensa del Ribery di oggi?
“Sul campo fa sempre la differenza. È un grande professionista ed un leader autentico, il gossip lo lascio da parte. È un punto di riferimento importante ancora oggi”.
La Fiorentina si sta preparando alla trasferta di Roma contro i giallorossi, che partita prevede?
“Non sarà una gara facile per la Fiorentina. La Roma è una squadra forte e tecnica, dopo i primi problemi dell’inizio, oggi si è consolidata. Per fare bene all’Olimpico serve una prestazione coraggiosa”.
Delle sfide che ha giocato, qual è il Roma-Fiorentina che più le è rimasto impresso?
“La vittoria a Roma in Coppa Italia del 2015. Vincemmo 2-0 con doppietta di Mario Gomez e i due assist per il centravanti tedesco furono i miei. Ricordo con piacere quella gara su tutte le altre”.
C’è un nuovo Manuel Pasqual nella Fiorentina di oggi?
“Biraghi è un ottimo giocatore, in quel ruolo con lui la Viola è coperta. Semmai si devono valutare bene le alternative quando non è disponibile. Nel ruolo di esterno sinistro ultimamente in Italia non è facile trovare elementi di grande valore”.
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