Rocco: “Senza stadio si vivacchia e io non voglio vivacchiare”
“O si fa il nuovo stadio o si vivacchia”. Una frase già sentita, a pronunciarla per primo fu Diego Della Valle nell’ormai lontano 2008. A ribadirla è stato, oggi, Rocco Commisso che ha anche precisato: “E io non sono qui per vivacchiare”. Il presidente viola lo ha detto nel corso della conferenza stampa di presentazione dello studio di Monitor Deloitte dell’impatto economico in caso di costruzione del nuovo stadio. Uno scenario da sogno che porterebbe un migliaio di posti di lavoro, uno sviluppo esponenziale della zona del Campo di Marte e un aumento stratosferico dei ricavi del club viola che, con un nuovo impianto da 42mila posti (che costerebbe 250 milioni di euro) vedrebbe aumentare i suoi ricavi fino a 225 milioni annui.
Tutto splendido, ma per adesso solo sulla carta. Gli ostacoli burocratici sono arcinoti così come le intenzioni di Commisso che non ha nascosto la sua rabbia nei confronti di una situazione ai suoi occhi incomprensibile: “Il Franchi è per me l’opzione principale, ma con i soldi di Rocco si fanno le cose come voglio io, altrimenti metteteli voi (riferito al mondo politico ndr) e tenetevi lo stadio così com’è, con i calcinacci che cadono. Da parte della politica ci dovrebbero essere incentivi verso chi vuole investire sulla città, e invece… Se ho perso entusiasmo? Oggi ancora no, ma in futuro non so. Ho 70 anni e voglio che le cose siano fatte “fast” per regalare una cosa bella a Firenze. Distruggere tutto il Franchi? Per me bisogna buttare giù tutto tranne una o due cose: la Torre di Maratona e le Scale”. Più chiaro di così…
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