Tito Corsi: “Per crescere serve programmazione”
Tito Corsi è stato uno dei dirigenti più abili e importanti degli anni ‘80. La parte più significativa della sua esperienza professionale l’ha vissuta nei 5 anni alla Fiorentina. Era il maggio del 1980 quando la famiglia Pontello lo scelse per il ruolo di direttore generale della società. E con lui dietro la scrivania, i gigliati arrivarono a sfiorare clamorosamente lo scudetto nel 1982, arrivando secondi a un solo punto dalla Juve. Mentre nel 1984 colsero il terzo posto. A lui si devono gli acquisti di giocatori quali Pecci, Graziani, Vierchowod, Massaro, Passarella. Corsi ebbe anche il merito di iniziare le operazioni che portarono a Firenze altri futuri campioni come Baggio e Dunga. Oggi da profondo conoscitore dell’ambiente viola, gli abbiamo chiesto un giudizio sull’attuale Fiorentina in difficoltà.
Tito Corsi, perché la Fiorentina ha un rendimento così negativo?
“È difficile poter giudicare le cause di quest’inizio negativo di stagione. Le difficoltà possono nascere da molteplici aspetti: lo spogliatoio, il rapporto allenatore – rosa, la preparazione. Sulla carta la Fiorentina è una buona squadra. Quindi per risolvere i problemi andrebbe analizzato tutto in maniera molto chiara e dettagliata dall’interno”.
Montella è uno dei maggiori responsabili?
“Le problematiche interne possono andare a scalfire anche il lavoro dell’allenatore. Un rapporto difficile anche con qualche giocatore può fare la differenza. Io non mi accanirei contro Montella, non possono essere solo sue le colpe. Nella mia esperienza solo una volta mi sono trovato in questa situazione, ma prima sono andato a cercare quale era la reale causa”.
Lei cambierebbe guida tecnica?
“Non è facile trovare un allenatore che traghetti in questo momento la squadra. Montella ha un contratto di due anni. Se bisogna cambiare, va trovata una persona che faccia la differenza, che cambi davvero le cose”.
Che partita sarà contro la Roma?
“Sarà una gara non facile, la Roma è una delle 4 formazioni più in salute di questo campionato. La differenza la faranno le motivazioni, che la Fiorentina in questo momento ha smarrito, e le può trovare solo dentro di sé. Speriamo in un inciampo di Dzeko e compagni”.
Cosa pensa della nuova società targata Commisso?
“Ha fatto tanto in poco tempo, lo sta dimostrando coi fatti, con gli investimenti, con l’assetto societario. Ha dato solidità. Ora serve una programmazione per arrivare a qualcosa di importante”.
La Fiorentina andrà sul mercato a Gennaio?
“Deve farlo. Anche solo per una questione ambientale e diplomatica. Ma non sarà facile. Si punta un centravanti, eppure io darei spazio a chi già abbiamo, hanno dimostrato qualcosa, la voglia di volercela fare. Vlahovic ha fatto un gran gol con l’Inter. Pedro sembra abbia recuperato, diamo spazio anche a lui. Il calcio brasiliano è diverso, il ragazzo ha bisogno di ambientamento, soprattutto dopo l’infortunio. In giro le punte scarseggiano, soprattutto a livello italiano, non ce ne sono di disponibili”.
Il futuro di Chiesa sarà in viola?
“Non sarà a Firenze il suo futuro e aggiungo giustamente. Avrà la possibilità di essere ceduto a squadre che in questo momento gli competono. Un giorno sarà così anche la Fiorentina, ma non oggi”.
Restyling Franchi o nuovo stadio?
“In ogni caso si tratterà di un impegno molto grosso. Se si punta ad un investimento che giovi alla Fiorentina con cittadella produttiva ed annessi, ben venga. Altrimenti sistemiamo quello che abbiamo. Il Franchi è uno stadio bello, da migliorare”.
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