Merlo: “Vorrei Pedro con Chiesa e Ribery”
di Daniele Taiuti
L’avvento di Commisso a Firenze ha portato sicuramente entusiasmo. In città quando si parla di Fiorentina si torna a essere ambiziosi, soprattutto per quello che concerne il futuro. Per il capoluogo toscano, lo dimostra la sua millenaria storia, sentirsi protagonista è vitale come l’aria. Nel calcio questa prerogativa è stata legittimata da alcune affermazioni storiche, come testimoniano le vittorie dei gigliati nei campionati 55-56 e 68-69. Se nel primo caso la Fiorentina era in possesso di fuoriclasse affermati come Julinho e Montuori, nell’ultimo scudetto vinto la Viola era composta da talenti straordinari cresciuti per la maggior parte nel settore giovanile, maturando quindi nel corso della loro formazione un grande senso di appartenenza nei confronti della maglia gigliata. Sono ormai passati cinquant’anni da quella conquista, ma è ancora di estrema attualità vista l’emozione che traspare da chi l’ha vissuta da protagonista e chi invece ha potuto essere un testimone di quell’impresa. Un interprete importante nella vittoria del titolo nazionale del 1969 corrisponde al nome di Claudio Merlo, recentemente premiato dal Brivido Sportivo per celebrare il cinquantenario da quello storico trionfo. Arrivato a Firenze a metà degli anni sessanta, dopo la trafila nel settore giovanile riesce a consacrarsi in prima squadra diventando uno dei calciatori più vincenti della storia della Fiorentina. Andiamo adesso a conoscere le sue opinioni in merito all’attualità di casa viola.
Claudio Merlo, la Fiorentina con il 3-5-2 ha trovato il modulo ideale per i propri calciatori: può essere la soluzione definitiva?
“Fino ad adesso questo schema in campo si è ben sposato con le qualità della squadra di Montella. Tuttavia mi intriga assai la possibilità di vedere l’inserimento di Pedro come riferimento avanzato con Chiesa e Ribery sugli esterni”.
Il centrocampo viola quanti margini di crescita possiede?
“La mediana della formazione gigliata rappresenta un buon reparto. Però secondo me manca un centrocampista a tutto campo, che possa svolgere le funzioni che in passato spettavano a Veretout”.
E’ sorpreso dal rendimento attuale di Ribery?
“No. I grandi campioni come lui fino alla fine della loro carriera hanno un’insaziabile fame di conquiste. Solamente vedere il modo in cui si allena porta punti in classifica”.
Come va affrontata la Lazio?
“La squadra capitolina è la nostra bestia nera: negli ultimi anni a Firenze ha quasi sempre vinto. Se la Viola vuole conquistare un risultato positivo deve preoccuparsi di tagliare i rifornimenti alle loro punte. Sarà determinante in questo senso la prova dei centrocampisti”.
Recentemente il Brivido Sportivo l’ha premiata per celebrare i cinquant’anni dall’ultimo scudetto: che emozioni ha provato?
“Ho ricevuto più premi negli ultimi tempi rispetto al periodo in cui giocavo (ride). E’ sempre bello avere dei riconoscimenti perché significa essere nel cuore della gente, e soprattutto parte della storia di un club importante come la Fiorentina”.
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