Tendi: “Scelsi di calciare e la palla finì all’incrocio… la difesa viola? Deve essere più aggressiva”
Una vita in maglia viola, cominciata con la trafila del settore giovanile. Il coro “picchia per noi!” che gli dedicava sempre la Curva. E un gol, rimasto impresso nella memoria di tutti. Alessio Tendi è uno dei simboli della Fiorentina in relazione alla sfida contro la Juventus: questo quello che ci ha detto in vista della partita del Franchi.
Partiamo dal più recente passato. La Fiorentina ha faticato in questo avvio: zero punti in due partite.
“Ha fatto bene con il Napoli: una grande prestazione. Con il Genoa, è stata inferiore per aggressività e determinazione, doveva essere una sfida difficile e lo è stata. La squadra è nuova, dunque ci sono persone da amalgamare, tanti ragazzi”.
Adesso arriva la Juventus: è fiducioso?
“Servirà una grossa prestazione. Le grandi imprese esaltano gli uomini, la partita a Firenze è sentita in modo particolare: è come vincere lo Scudetto. Quando si giocava contro la Juventus, la città aspettava l’evento da due mesi”.
Contro i bianconeri, lei ha segnato una storica rete da 30 metri…
“Giocammo il giorno dell’Epifania, e quando parlavi di Juventus, parlavi della migliore squadra italiana, era composta per metà dalla Nazionale. La sentivamo inconsciamente anche noi giocatori, ci pensavamo già un mese prima. Centuplicavi le forze, davi il meglio di te stesso. Con la massima volontà, affrontavi i giocatori più forti. Partii dalla mia area, dribblando tre colossi: prima Causio, poi Furino, infine Scirea. Poi ci sono momenti in cui decidi di fare una cosa e la fai: scelsi di calciare, la palla finì all’incrocio, alla sinistra di Zoff. Un gol stupendo, non me lo aspettavo”.
Da difensore, quale valutazione dà al reparto arretrato viola?
“Ho visto le due partite, chiaramente deve migliorare tanto in aggressività e agonismo. Deve farsi temere, è importante e chiaro. I giocatori devono ancora amalgamarsi, sono nuovi”.
E Ribery, invece? Si aspettava questo colpo?
“È un calciatore che conosciamo tutti, sappiamo quale sia la sua forza. A 36 deve tornare nella condizione: come esperienza, può dare e fare tanto, aiutando i giovani. Può essere un valore aggiunto”.
A proposito di giovani, c’è qualcuno che l’ha colpita?
“In rosa ci sono diversi ragazzi giovani che provengono dalla Primavera. Devono maturare, ma credo che la conferma di Chiesa sia determinante, un valore aggiunto alla squadra. Gli avversari lo temono. Quando Federico sta bene, sicuramente gli altri hanno paura. È un giocatore da Nazionale, è un profilo su cui la società deve puntare. I compagni devono fare affidamento su di lui”.
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