Mareggini: “Una parata che ha fatto storia, oggi mi commuovo a ricordarla”
di Daniele Taiuti
Quando viene ufficializzato il calendario della Serie A, l’occhio del tifoso viola corre subito a verificare la data dell’arrivo della Juventus a Firenze. Perchè a queste latitudini l’incontro con la Vecchia Signora non è una partita come le altre, non lo sarà mai. E’ un evento che coinvolge l’intera città, che ha l’occasione per ribadire l’opposizione storica al potere, che la Juventus rappresenta nel calcio italiano sotto l’aspetto tecnico ed economico. Il sentimento di rivalità del popolo viola nei confronti dei bianconeri si è acuito nel tempo a seguito della conquista dello scudetto da parte della Juventus il 16 Maggio 1982, alla fine di un vero e proprio testa a testa con la Fiorentina di Antognoni. Ancora oggi le decisioni arbitrali di quella giornata che penalizzarono i gigliati creano delle discussioni. Un protagonista importante delle sfide fra viola e bianconeri è stato senza dubbio Gianmatteo Mareggini. L’attuale preparatore dei portieri delle Nazionali giovanili azzurre ha legato alla Viola la parte più importante della sua carriera. Con la maglia gigliata disputa in totale nove campionati. Riuscendo a vincere due coppe Italia e una Supercoppa di Lega. Tuttavia uno degli episodi più significativi che ha caratterizzato la sua esperienza a Firenze risale al 6 aprile 1991, quando in Fiorentina-Juventus riuscì a parare un rigore a De Agostini dopo lo storico rifiuto di Baggio di calciarlo. Con lui adesso andiamo a rivivere sia quel momento sia a parlare dell’attualità viola.
Gianmatteo Mareggini, in quale fascia colloca la Fiorentina in questo campionato?
“La Viola quest’anno può lottare per un piazzamento europeo. Tuttavia visti i tanti cambiamenti avvenuti nell’organico, alla squadra occorre del tempo affinché trovi la necessaria quadratura. Mi aspetto tanto da Ribery e Boateng che a Firenze possono vivere una seconda giovinezza”.
Condivide la stima di cui godono i giovani viola?
“Certamente. Il livello tecnico di questi ragazzi è molto alto. Ranieri e Sottil ad esempio ben presto possono ritagliarsi un ruolo importante all’interno della squadra, viste le loro qualità tecniche e caratteriali”.
Qual è il suo giudizio su Dragowski?
“E’ un portiere dotato di un’ottima struttura e buona personalità. Per dare un parere tecnico più preciso è necessario però aspettare la conclusione della stagione: a Empoli ha fatto molto bene, ma difendere la porta della Fiorentina non è la stessa cosa…”.
Al Franchi arriva la Juventus: la Fiorentina come deve impostare la propria partita nel tentativo di ridurre il gap tecnico coi bianconeri?
“A parer mio i guizzi di Chiesa e Sottil uniti ai colpi dei campioni come Ribery e Boateng possono creare non pochi problemi alla squadra di Sarri”.
A distanza di anni quali emozioni le procura il ricordo del rigore parato a De Agostini dopo la rinuncia di Baggio ad andare sul dischetto?
“Mi commuovo se penso che quell’episodio, a distanza di quasi trent’anni, continua a essere tramandato di generazione in generazione”.
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