Yes we can! Ma un passo per volta: primo obiettivo ritorno in Europa
“Yes, we can”. Sì, ce la possiamo fare. Rocco Commisso si racchiude in questa frase che per gli Stati Uniti d’America vale molto, forse tutto. Si è abbattuto sulla Fiorentina come un ciclone, un meraviglioso tornado, qualcosa di primaverile e infatti ancora non è estate. Rocco, perché lui vuole essere chiamato così, incarna le caratteristiche che piacciono ai fiorentini. E’ di basso profilo, umile, ma determinato, non promette ciò che non può mantenere, ma è già pronto a mettere il petto in avanti per difendere la Fiorentina. Rocco è un capo nato, dalle sue parti li chiamano leader.
Ha ripetuto spesso che “i soldi per lui non sono un problema”, altra frase che ha allargato i polmoni dei tifosi viola. Il periodo delle vacche magre è finito, gran sospiro di sollievo.
Viene da sorridere perché Rocco in pochi giorni giorni ha capito quello che altri in quasi due decenni avevano ignorato. Siamo solo all’inizio, ma l’alba di questa avventura sembra carica di prospettive ed emozioni. I fatti dovranno confermare le sensazioni, certo, però la partenza era determinante, altro che storie.
Rocco verrà spesso a Firenze perché qualcuno gli ha spiegato che “il calcio richiede presenza”. Non potrà vivere qui, ma se davvero prenderà confidenza con la città, respirandone gli odori e respirando gli umori, la Fiorentina non potrà che trovarne giovamento. Lo rappresenterà in tutto e per tutto l’amico fidato, Joe Barone, nato a Pozzallo (Ragusa), il paese di La Pira, e non è poco.
Rocco ama la gente, non fa niente per nasconderlo. Gli avevano detto di non parlare coi tifosi e lui si è chiesto se fossero tutti matti… Perché lui ama le persone come se stesso. E’ empatico, carismatico, molto pop insomma. Dicono che in azienda, anche coi magazzinieri, sia detto col massimo rispetto, abbia un atteggiamento da pari e non da superiore. Lo chiamano Rocco, al massimo Mister Rocco. Lui risponde con una pacca sulla spalla, informandosi come vanno le cose al lavoro e a casa. Si sveglia presto la mattina Rocco, lo fa da sempre: alle 5,30 è già in auto per andare verso il suo ufficio, abita fuori New York. Si è fatto da solo, studiando e lavorando, senza sosta. Ha frequentato la più importante università statunitense e si è formato come manager. Ha un patrimonio di 5 miliardi di dollari, non coriandoli.
L’aspetto interessante del suo pensiero, abbastanza italiano è molto americano, risiede in un concetto decisivo per la Fiorentina: Rocco a 70 anni desidera restituire una parte di quella fortuna che lui ha costruito con merito. Lo vuole fare, poi, in Italia perché è la sua terra di origine, calabrese di Marina di Gioiosa Ionica. Questa molla tipica di ha scalato con quelle modalità le vette del mondo, potrebbe trasformarsi in formidabile detonatore per il destino viola.
Rocco è un vincente, non è venuto a Firenze per partecipare. Vuole vincere. Cosa? Voliamo basso, cominciamo a riportare la Fiorentina in Europa. Laddove merita di stare. E dopo si vedrà. “Yes, we can”.
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