Addio a Franco Zeffirelli, il Maestro che amava follemente la Fiorentina
E’ stato uno dei grandi della cultura del 900. Franco Zeffirelli era un gigante della teatro e del cinema italiano e lo è stato fino a oggi, ultimo giorno della sua incredibile vita. Il Maestro è morto all’età di 96 anni nella sua casa di Roma, ma certamente il suo ultimo pensiero è stato per la sua Firenze, la città dove è nato e che ha amato profondamente, portandone in alto il nome in tutto il mondo. E nella sua città riposeranno le spoglie nel cimitero delle Porte Sante.
Per raccontare il Franco Zeffirelli artista non basterebbe un’intera giornata e per questo parla la Fondazione nel centro storico, che ha fortemente voluto e che conserverà per sempre la sua sterminata produzione artistica.
Nel nostro piccolo vogliamo però raccontare una delle sue grandi passioni: quella per la Fiorentina. Il Maestro era un grande tifoso viola e la società gigliata, per il suo ultimo compleanno, lo aveva omaggiato con una maglia personalizzata portatagli dall’ex vice presidente Gino Salica e da due calciatori dell’ultimo scudetto viola, Giancarlo De Sisti e Claudio Merlo. Proprio la squadra del 1968/69 era stata una delle più apprezzate da Zeffirelli che aveva vissuto con grande passione quel trionfo inaspettato. Arrabbiandosi non poco, poi, dagli anni ‘70 per quelli che definiva “soprusi” bianconeri fino all’arrabbiatura più grande, successiva all’epilogo della stagione 1981/82, conclusasi con la Fiorentina seconda a una sola lunghezza dalla Juve, al termine di una giornata di clamorose ingiustizie arbitrali che il nostro Brivido Sportivo fece passare alla storia come la stagione del “Meglio secondi che ladri”. Quella volta Zeffirelli non ascoltò l’amico Gianni Agnelli che cercava di calmarlo e caricò a testa bassa, accusando pubblicamente soprattutto Giampiero Boniperti, pronunciando la famosa frase: “Ho visto Boniperti mangiare noccioline in tribuna: sembrava un mafioso americano”. L’allora presidente della Juve reagì con una querela. Da quel giorno, per i tifosi viola e per tutto il calcio italiano, Zeffirelli rappresentò un baluardo della antijuventinità. La Fiorentina allenata da De Sisti e capitanata da Antognoni, con Bertoni e Graziani in attacco, fu probabilmente quella che ha apprezzato di più. I tifosi viola, nel 1991, gli intitolarono anche la Brigata Zeffirelli, dedicandogli alcuni striscioni esposti in Fiesole: “Zeffirelli non sei solo, la Fiesole è con te!” e “Zeffirelli sindaco”. Poi il Maestro è stato molto vicino alla Fiorentina dei Cecchi Gori e anche a quella dei Della Valle, anche se le condizioni di salute non gli permisero di andare più allo stadio. Per la Fiorentina di Pauolo Sousa, che nel 2015 raggiunse la vetta della classifica, mantenendola per alcune giornate, parlò di squadra che finalmente lo faceva di nuovo sognare. Purtroppo il suo cuore si è fermato prima di vivere il nuovo sogno che Rocco Commisso vuole regalare ai tifosi viola. E lo stesso proprietario della Fiorentina ha espresso le proprie condoglianze attraverso un messaggio ufficiale: “Le mie più sentite condoglianze per la scomparsa di un grande uomo, genio del teatro e del cinema e grande tifoso viola“.
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