Pradè, Montella e il “ritorno al futuro” di Rocco Commisso
“Marty devi tornare indietro con me. Ma indietro dove? Indietro nel futuro!”. Il dialogo è fra Doc e Marty, protagonisti del mitico film “Ritorno al futuro”, ma sembra anche l’inizio della chiacchierata che probabilmente avranno già fatto Daniele Pradè e Vincenzo Montella, entrambi parte di un gran bel passato e destinati a scrivere pagine (si spera importanti) del futuro viola. Perché Rocco Commisso ha deciso di affidare a loro la costruzione della nuova Fiorentina. Il ritorno di Pradè è già stato ufficializzato, la conferma di Montella sarà probabilmente annunciata lunedì, dopo la prevista chiacchierata fra il magnate calabrese e l’Aeroplanino che dovrebbe volare proprio a New York per incontrare il proprietario viola.
Quindi la squadra tecnico – dirigenziale è quasi completata: Joe Barone braccio destro di Commisso, Giancarlo Antognoni braccio sinistro, Daniele Pradè direttore sportivo (che dovrebbe portarsi dietro un altro ex come Roberto Ripa), Vincenzo Montella allenatore. Manca ancora l’ufficializzazione dell’amministratore delegato (forse Umberto Gandini, più defilato Luca Scolari). E, soprattutto, arriverà presto l’annuncio di un altro ritorno, storicamente il più importante di tutti: quello di Gabriel Omar Batistuta nella veste di ambasciatore viola nel mondo.
Su quest’ultimo punto i tifosi viola sono tutti d’accordo. Sul ritorno al futuro di Pradè e sulla conferma di Montella, invece, qualcuno storce la bocca. Ma siamo a Firenze e, dunque, è normale che ci siano voci fuori dal coro. Queste voci lamentano la scarsa bontà delle “minestre riscaldate”, ricordando il rendimento deficitario (per usare un eufemismo) del Montella seconda versione della disastrosa parte finale della scorsa stagione. Ma non si può non mettere sul piatto della bilancia quanto di buono questa coppia ha fatto nel suo recente passato fiorentino: tre quarti posti (che oggi significherebbero la Champions League), una finale di Coppa Italia e una semifinale di Europa League. Il tutto raggiunto con un calcio spettacolare e con giocatori come Pizarro, Aquilani, Borja Valero, Gonzalo Rodriguez, Cuadrado, Pepito Rossi, Salah e chi più ne ricorda più ne metta. Insomma a volte le cose sono più semplici e banali di quanto sembri: per tornare in alto, rimetti insieme chi ha fatto bene e il gioco è fatto. Rocco Commisso ci crede. E voi?
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