Iachini: “Il nemico è la paura, si salverà chi ne avrà di meno”
di Daniele Taiuti
Domenica la Fiorentina si giocherà la permanenza in serie A all’ultima giornata. Una circostanza che, fino a poche domeniche fa, pareva impossibile, ma che è andata via via materializzandosi. Situazione che stride sia con la dimensione internazionale da sempre riconosciuta alla città di Firenze sia con la storia del club. La Viola infatti è una delle squadre della massima serie a vantare più partecipazioni nelle coppe. Questo la dice lunga sulla qualità delle formazioni che la società gigliata ha saputo allestire in diverse epoche. In relazione a ciò sempre si è rilevata decisiva l’elevata qualità media delle rose che, abbinata alla classe dei campioni, ha favorito l’accesso della Fiorentina in Europa in periodi diversi. Lo sa bene Pasquale Iachini ottimo calciatore, con la specialità del cross, protagonista a Firenze nel biennio 83-85. L’esterno abruzzese, proveniente proprio dal Genoa, con le sue qualità ha saputo essere di buon supporto a dei grandi calciatori come Bertoni e Antognoni, fra gli altri. Il suo miglior campionato con i colori viola è quello relativo alla stagione 83-84, in cui la Fiorentina gioca sempre un campionato di vertice classificandosi terza. Cerchiamo adesso attraverso le sue parole di interpretare al meglio le dinamiche attuali in casa viola.
Pasquale Iachini, condivide lo sfogo pubblico di Diego Della Valle?
“Nelle parole del patron noto molto scoramento. E’ normale che sia così quando si viene sempre attaccati, anche a livello familiare. Un presidente solido finanziariamente come Della Valle non lo lascerei scappare, a finire in mani poco affidabili è un attimo”.
Secondo lei perché non è mai sbocciato l’amore fra i fratelli di Casette d’Ete?
“Probabilmente è dovuto a un fatto caratteriale: i proprietari viola appaiono sempre un po’ distaccati, mentre la città pretende passione. Comunque a incidere sono sempre i risultati, nel bene e nel male”.
Si aspettava una stagione così sofferta da parte dei viola?
“Non mi immaginavo una Fiorentina da vertici, ma neanche in lotta per mantenere la serie A all’ultima giornata. Nei risultati deludenti della Viola di quest’anno possono aver inciso vari fattori, non ultimo quello di aver iniziato presto la stagione per via di un eventuale ripescaggio in Europa League. Il cambio di tecnico in corsa poi statisticamente non porta quasi mai benefici”.
Con quale spirito la Fiorentina deve affrontare il Genoa?
“La squadra viola non deve pensare ai risultati delle altre e deve fare di tutto per vincere la partita. Prevedo un match molto teso in cui la paura la farà da padrona, soprattutto da parte genoana: perché i liguri sono messi peggio della Fiorentina. All’ultimo atto della stagione gli aspetti tecnici hanno un’importanza esigua, sono le motivazioni a determinare. E quelle non mancheranno di certo sia da parte dei viola che dei rossoblù. Proprio la paura potrà giocare brutti scherzi, vincerà chi ne avrà meno dell’avversario”.
Firenze e Genova: cosa rievoca delle due piazze?
“Di entrambe conservo ricordi stupendi, grazie anche all’affetto che le due tifoserie mi hanno sempre palesato. A Genova ho sempre lottato per non retrocedere, mentre a Firenze ho potuto respirare l’aria di alta classifica, soprattutto nel 83- 84, con una squadra fortissima che ricordo con enorme piacere”.
I commenti sono chiusi.