Ingenui, ma indiscutibilmente… vivi!
Vivi, capaci anche in dieci contro undici di tenere e addirittura riagguantare la vittoria. E’ la Fiorentina, giovane e quindi sicuramente ingenua, ma anche capace di estrarre dal proprio orgoglio la forza di reagire. Tredici è il numero che il principe della gara, Chiesa, mostra ai quasi mille tifosi viola arrivati a Verona. Tredici, dedica a Davide Astori. Già in questo nome e nella voglia di ricordarlo sempre una sorta si legame per la vita. Conta, la Fiorentina gioca sempre per il suo capitano. E’ una sorta di mantra che trasporta la squadra viola. Che tanto sbaglia, spesso si «intorciglia in se stessa», che commette errori, che sprofonda nella propria giovinezza, ma che non molla mai. L’Europa è vicina, un’eterna battaglia che comunque racconta di una Fiorentina appunto ancora piena di vita. Niente è facile, niente è deciso, però è assolutamente vero che la squadra di Pioli ha dentro di se una forza sorprendente. Mette sotto la Samp in dieci contro undici, batte il Chievo in identica situazione numerica, supera il Torino in Coppa e adesso deve vedersela con la Roma. Vivi, ingenui sicuramente ma anche indiscutibilmente vivi.
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