Beatrice, l’Indiano che non mollava un pallone
I tifosi viola e tutti coloro che amano la Fiorentina non lo hanno dimenticato né lo dimenticheranno mai. Oggi, poi, è un giorno particolare perché ricorrono 31 anni dalla scomparsa di Bruno Beatrice, morto ad Arezzo il 16 dicembre 1987 a 39 anni di leucemia linfoblastica dopo essere stato molto male negli ultimi venti mesi. Nella Fiorentina aveva giocato per tre stagioni, dal 1973/74 al 1975/76 conquistando tra l’altro due trofei, la Coppa Italia del 1974/75 e la Coppa di Lega italo-inglese del 1975. A Firenze aveva sofferto di pubalgia ed era stato curato con una terapia di raggi Roentgen. E sulle cause della morte gravano delle pesanti ombre ed è stata aperta un’inchiesta, poi archiviata. Ma resta aperta la battaglia civile che la famiglia sta combattendo per ottenere giustizia. Correva tanto Beatrice che giocava da mediano, quello che marcava il giocatore più tecnico della squadra avversaria, o da terzino destro a seconda delle necessità. Ma soprattutto era uno che non si tirava mai indietro. Ha disputato in maglia viola 97 partite ufficiali, segnando una rete. Aveva esordito con la Fiorentina in serie A, con Radice in panchina (che lo soprannominò l’Indiano), il 7 ottobre 1973 al Comunale nel match con il Verona vinto dai gigliati per 2-1 con gol di Desolati e Speggiorin nei primi sette minuti. L’unica rete l’aveva realizzata al Cesena, proprio la squadra a cui lo cedette la Fiorentina, il 25 aprile 1976 nell’incontro vinto dai viola per 3-1. Beatrice segnò il secondo gol, dopo il pareggio dei romagnoli. Una doppietta quel giorno la realizzò Desolati. L'”indiano” – questo il suo soprannome – ha avuto quattro allenatori nella Fiorentina: Gigi Radice nel suo primo anno in riva all’Arno, Nereo Rocco nel secondo ma non nella fase finale di Coppa Italia, Mario Mazzoni e Carletto Mazzone. Con Mazzoni il 28 giugno 1975 all’Olimpico di Roma conquistò il primo trofeo della sua carriera contro una delle squadre della sua città, il Milan. Per lui, milanese cresciuto nelle giovanili dell’Inter, fu quasi una sorta di derby. La Fiorentina vinse 3-2 con i gol di Casarsa su rigore, Guerini e Rosi. Beatrice, uscì per infortunio alla fine del primo tempo, sostituito da Lelj a sua volta sostituito dopo due minuti da Rosi, l’autore del gol decisivo. Nella stagione successiva, con Carletto Mazzone in panchina, conquistò la Coppa di Lega italo-inglese, disputando entrambe le partite con il West Ham. A Firenze i viola vinsero 1-0 con un gol di Guerini e Beatrice giocò terzino destro accanto a Roggi. A Londra, il 10 dicembre 1975, nella sera del trionfo, quando la Fiorentina si impose per 1-0 con una rete di Speggiorin e si aggiudicò il trofeo, Beatrice indossò la casacca numero sei e fu schierato come mediano. Fu quella una giornata di gioia immensa per lui e per tutta la Fiorentina. E’ quella l’immagine che noi che abbiamo avuto la fortuna di ammirarlo dal vivo vogliamo portarci per sempre nella nostra mente.
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