1968/69: quella sconfitta “benedetta”, la Fiorentina cambia marcia e il ko col Bologna resterà l’ultimo
Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e il pareggio nella gara d’andata dei trentaduesimi di finale di Coppa delle Fiere (l’attuale Europa League) a Zagabria con la Dinamo (1-1 in rimonta con gol di Pirovano) il campionato della Fiorentina comincia il 29 settembre 1968 all’Olimpico di Roma, dove la squadra di Bruno Pesaola vince in rimonta per 2-1. Punita da un gol di Taccola dopo appena 33 secondi, i viola ribaltano il risultato nella ripresa. Amarildo al 13′ segna il gol del pareggio e Maraschi al 40′ quello che regala i primi due punti alla Fiorentina (il successo non viene ancora premiato con tre punti come ora). Tre giorni dopo la squadra di Pesaola supera il turno in Europa battendo la Dinamo al Comunale per 2-1 con reti di Amarildo e Maraschi. E alla seconda di campionato con l’Atalanta a Firenze i viola concedono il tris, battendo anche l’Atalanta per 2-1. I nerazzurri vanno in vantaggio al 25′ del primo tempo con una rete di Incerti. Quindici minuti dopo arriva l’1-1 grazie a un autogol di Signorelli. A sessanta secondi dal novantesimo Maraschi su rigore firma il gol che regala alla squadra di Pesaola la seconda vittoria consecutiva in campionato e il primato in classifica insieme a Milan e Cagliari. E alla terza giornata la Fiorentina gioca proprio a Cagliari dove pareggia 1-1. Al gol di Maraschi al 36′ del primo tempo replica Riva al 35′ del secondo. Fiorentina e Cagliari scivolano al secondo posto dietro il Milan, che i viola affrontano al Comunale alla quarta giornata, pareggiando 0-0. La Fiorentina rimane seconda in classifica (ora con l’Inter) a una lunghezza dai rossoneri. La settimana dopo, però, i viola subiscono la prima sconfitta di questo campionato (resterà l’unica) a Firenze con il Bologna per 3-1 nel derby dell’Appennino. I rossoblù segnano due reti nel primo tempo con Mujesan al 34′ e Savoldi al 40′. Maraschi accorcia le distanze al 14′ della ripresa ma Turra chiude il match a otto minuti dal novantesimo. La Fiorentina scivola al quarto posto insieme a Inter e Roma, a tre lunghezze dalla capolista Milan e a uno dalla coppia Cagliari-Juventus. Perde anche in Europa la squadra di Pesaola. A Rostock, nella gara d’andata dei sedicesimi di Coppa delle Fiere viene battuta dall’Hansa per 3-2 (gol di Maraschi e Rizzo). Alla sesta giornata, il 10 novembre, i viola non vanno al di là dello 0-0 a Vicenza e tornano al successo solo sette giorni più tardi, battendo al Comunale la Sampdoria per 1-0 con una rete di Amarildo. La Fiorentina è ora terza insieme a Inter e Juve a tre punti dalla capolista Milan e a due dal Cagliari. All’ottava giornata, la squadra di Pesaola conquista il secondo successo in trasferta, battendo l’Inter a San Siro per 2-1 grazie alle reti di Chiarugi al 33′ del primo tempo e di Amarildo al 9′ della ripresa. I nerazzurri di Foni accorciano le distanze tre minuti dopo con Domenghini. Tre giorni dopo i viola vincono la gara di ritorno dei sedicesimi con l’Hansa per 2-1 in rimonta con i gol di Rizzo e Merlo e volano agli ottavi dio finale. Sullo slancio il 1 dicembre, alla nona giornata, la squadra di Pesaola conquista la terza vittoria consecutiva in campionato, superando al Comunale il Verona per 1-0 con un gol di Rizzo al 22′ del secondo tempo. Ora i viola sono secondi insieme al Milan a una sola lunghezza dalla capolista Cagliari. La strada verso lo scudetto è ancora lunga ma è sempre più chiaro che nella battaglia per la conquista del titolo la Fiorentina se la dovrà vedere proprio con il Cagliari e il Milan.
Le schede dei protagonisti
GIANCARLO DE SISTI Il capitano, appena ventiseienne quando la Fiorentina conquista lo scudetto, nella magica stagione del tricolore gioca tutte e trenta le partite, segnando 2 gol in 2 partite consecutive, alla Juce al Comunale nel match vinto dai viola per 2-1 e a Varese la settimana dopo quando la squadra di Pesaola pareggia 2-2. E’ Picchio, campione d’Europa con la Nazionale di Valcareggi nel 1968, a dettare i ritmi del gioco della Fiorentina. Funge da regista classico il numero dieci gigliato. E’ sempre pronto in campo a venire in soccorso dei compagni. E’ un generoso, insomma, e un grande lottatore. E poi non disdegna il tiro.
MARIO MARASCHI Il centravanti viola gioca tutte e trenta le partite in quella magica stagione 1968/69. A ventinove anni è il bomber della squadra con 14 reti, 4 delle quali realizzate su calcio di rigore. Da solo segna in quel campionato il 36,8 per cento delle reti della squadra. E va in gol in ben 13 partite. Al suo attivo c’è soltanto una doppietta al Pisa al Comunale alla terzultima giornata. Nel match vinto dalla Fiorentina per 3-2 Maraschi realizza 2 reti su calcio di rigore.
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