Chiarugi: “Per battere la Juve servono coraggio e spensieratezza”
di Daniele Taiuti
L’arrivo a Firenze della Juventus rappresenta un’occasione per far riaffiorare alla mente ricordi di sfide memorabili fra viola e bianconeri; in cui sotto la torre di Maratona si sono affrontati campioni che hanno fatto la storia dei due club. Uno di questi è stato sicuramente Luciano Chiarugi, calciatore talmente estroso da essere ribattezzato “cavallo pazzo”. Nella sua esperienza in maglia viola, dal 1965 al 1972, dimostra di essere uno dei migliori calciatori italiani del periodo, contribuendo in modo determinante alla conquista del secondo scudetto della storia della Fiorentina, vinto proprio sul campo della Juventus nel 1969. In viola poi si rende protagonista, con esperienze intervallate nel tempo fra il 1993 e il 2002, anche nella veste di tecnico. Con lui adesso, oltre a disquisire sul momento attuale della Fiorentina, ci soffermiamo a parlare dei suoi ricordi in merito alle sfide fra gigliati e bianconeri.
Luciano Chiarugi, la Fiorentina nonostante le criticità palesate in questo momento può sempre puntare a un piazzamento europeo?
“In questo senso ci sono squadre maggiormente attrezzate rispetto ai viola, ma questo conta fino a un certo punto. L’importante è che la squadra sia sempre coesa ed entusiasta. Un eventuale successo contro la Juventus potrebbe poi rilanciare il campionato dei gigliati”.
La difficoltà a far gol denunciata dalla squadra viola da cosa può essere generata?
“E’ tutta una questione di equilibri. La squadra ha dimostrato di curare meglio la fase di non possesso, rispetto a quella offensiva. Sono sicuro però che Pioli troverà il modo per ovviare al problema”.
Simeone saprà risollevarsi dal periodo di appannamento che sta attraversando?
“Mi aspettavo un miglior inizio di campionato da parte sua. Il suo lavoro per la squadra è sempre prezioso, tuttavia deve affinare alcuni movimenti all’interno dell’area di rigore per diventare un vero bomber”.
Come possono i viola colmare il gap tecnico nei confronti della Juventus in questa partita?
“La Juventus sa bene che, storicamente, il match di Firenze nasconde delle insidie notevoli. Si tratta da sempre di un incontro estremamente stimolante da giocare, che spinge chiunque indossi la maglia viola a dare qualcosa in più”.
L’11 maggio 1969, la Fiorentina conquista sul campo della Juventus il secondo scudetto della sua storia: cosa rievoca di quella giornata?
“Le mie reminiscenze relative a quell’evento mi procurano ancora oggi delle emozioni fortissime. Nella settimana precedente la partita, nella squadra era manifesta la convinzione di poter raggiungere un traguardo storico. Giocammo quell’incontro con l’entusiasmo e la spensieratezza che ci contraddistinsero in quella stagione. Un entusiasmo e una spensieratezza che vorrei rivedere anche nella giovane Fiorentina di oggi”.
Ha dei ricordi da raccontarci in relazione alle partite da lei disputate al Franchi contro la Juve?
“Rievoco principalmente l’atmosfera che si respirava allo stadio prima della partita: unica. E’ questo uno degli aspetti principali che caratterizza Fiorentina-Juventus da sempre”.
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