Scala: “Pioli-Di Francesco, che sfida!”
di Daniele Taiuti
Quando si parla di Nevio Scala si fa soprattutto riferimento alla sua esperienza di allenatore del Parma, durante la quale a cavallo fra gli anni 80 e 90 riuscii a trascinare i ducali dalla serie b fino ai massimi livelli nazionali e continentali; conquistando diversi trofei sia in Italia sia in Europa. Dal 2015 al 2016 ha poi ricoperto la carica di presidente del club emiliano precipitato in serie d a seguito del fallimento, fornendo un contributo importante alla società appena nata. Tuttavia, anche da calciatore è riuscito togliersi delle belle soddisfazioni, potendo militare in club blasonati come Roma e Fiorentina, tra gli altri. Con la società capitolina disputa la sola stagione 66-67, facendo il suo esordio nella massima serie. A Firenze invece permane dal 71 al 73, rendendosi protagonista di due ottimi campionati sotto la guida del grande Liedholm. Ci affidiamo adesso alla sua esperienza per analizzare la partita e le due squadre.
Nevio Scala, che partita dobbiamo attenderci?
“Sarà un match equilibrato. Probabilmente la Fiorentina può trarre vantaggio dal fatto di essere maggiormente riposata rispetto alla formazione di Di Francesco, che è stata impegnata nel turno infrasettimanale di Coppa. Non mi attendo poi dei grandi duelli individuali poichè il calcio di oggi prevede in prevalenza un confronto tra reparti, piuttosto che fra singoli”.
Da una parte e dall’altra, quali sono i calciatori maggiormente indiziati a determinare l’esito dell’incontro?
“Credo che sia Dzeko sia Chiesa, essendo gli elementi dotati di maggiore qualità di Roma e Fiorentina, abbiano più chanche degli altri di incidere in modo importante sul match. Tuttavia, sarà rilevante il modo in cui essi saranno assistiti dai compagni di reparto”.
Fra Pioli e Di Francesco vede più analogie o differenze?
“Mi sembra che fra i due siano più i punti di contatto ad essere messi in evidenza, rispetto alle divergenze. Il loro modo di intendere il calcio è molto simile: entrambi amano che le loro squadre pratichino un calcio propositivo. A livello umano poi sono persone misurate nei modi, dotate di una certa eleganza”.
Fiorentina e Roma possono essere protagoniste ad alti livelli nella stagione in corso?
“Nessuna delle due deve porsi dei limiti. Sarà poi il campo a dare il proprio verdetto. Sia Pioli sia Di Francesco possono fare affidamento su degli organici caratterizzati da notevole qualità. I tifosi tuttavia debbono sempre sostenere l’operato dei due tecnici, favorendo l’unità dei rispettivi ambienti”.
Quali sono i ricordi che rievoca maggiormente in relazione alle due piazze?
“Quando penso alla mia esperienza con la maglia giallorossa, mi emoziono ancora nel ricordare il mio esordio in serie a. A Firenze poi ho vissuto due anni straordinari, in cui ho potuto fare la conoscenza di un grande uomo come Liedholm. La Fiorentina mi ha permesso di affermarmi come calciatore, e di farmi conoscere al grande calcio. Conservo inoltre ricordi estremamente positivi di tutto l’ambiente”.
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