Pandolfini: Firenze-Ferrara andata e ritorno
Ha scritto pagine importanti della storia del calcio italiano tra cui quelle delle due squadre che oggi si affrontano al Franchi. Egisto Pandolfini ha, infatti, giocato 148 partite nella Fiorentina (della quale è stato poi bravissimo dirigente) segnando 36 gol e 57 nella Spal (tra serie A e B) realizzando 22 reti. Pandolfini è nato calcisticamente nella società viola con la quale ha esordito a 19 anni nel campionato centro-sud l’11 novembre 1945 a Salerno in un match perso dalla Fiorentina per 1-0. In quella stagione giocò altre cinque partite. E in quella successiva (1946/47) fu mandato in prestito all’Empoli in serie B dove segnò 12 gol in 39 gare. A Firenze però non lo ritenevano maturo per la serie A e lo cedettero alla Spal, che militava anch’essa nel torneo cadetto, per tre milioni di lire. A Ferrara il giovane Egisto esplose definitivamente. E vinse la classifica dei cannonieri del campionato di serie B. Segnò ben 20 reti in 31 partite. Divenne l’oggetto del desiderio di moltissimi club di serie A. Alla fine la spuntò la Fiorentina che fece l’offerta più alta: diciotto milioni di lire, ben sei volte di più della cifra a cui l’aveva venduto appena dodici mesi prima. Ma Egisto a ventidue anni, in quell’estate del 1948, era uno dei giovani più promettenti del calcio italiano. Era una mezzala completa, dotata di un tiro forte e preciso. Ed era bravissimo a calciare punizioni e rigori. In maglia viola rimase per quattro stagioni, giocando tra l’altro con Cervato, Chiappella e Rosetta che sarebbero stati tra i protagonisti dello scudetto vinto dalla Fiorentina nel 1955/56. Egisto giocò la sua ultima partita in maglia viola il 15 giugno 1952 al Comunale con la Lazio. Il match finì 0-0. Il suo ultimo gol con la casacca gigliata lo aveva realizzato sempre a Firenze cinque settimane prima all’Inter. O meglio quel giorno segnò una doppietta e la Fiorentina vinse 5-0. Pandolfini disputò il campionato del mondo in Brasile del 1950, segnando un gol al debutto contro il Paraguay. Un altro mondiale, quello in Svizzera del 1954, lo disputò da giocatore della Roma, società a cui la Fiorentina lo cedette nell’estate del 1952 per sessanta milioni di lire (più di tre volte della cifra per cui lo aveva riacquistato dalla Spal quattro anni prima). Dopo la Roma passò all’Inter e poi di nuovo alla Spal per fare da chioccia ai più giovani. Con il club estense, questa volta in serie A, disputò tra il 1958/59 e il 1959/60 altre 26 partite, segnando 2 gol. E il 14 febbraio 1960 a pochi giorni dal suo trentaquattresimo compleanno disputò a Vicenza la sua ultima gara in serie A. La Spal perse 3-1. Pandolfini, poi, giocò ancora qualche anno nell’Empoli prima di appendere le scarpette al chiodo. Ma è sempre rimasto nel cuore di tutte le squadre in cui ha militato, perché è stato un grande giocatore e un valido dirigente ma soprattutto un grande uomo.
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