La nostra semifinale
La gara col Cagliari la possiamo valutare quasi una semifinale l’occasione per andare a Milano e cercare davvero di realizzare un sogno che fino a poco tempo fa pareva impossibile. La giovane Fiorentina di Stefano Pioli è giunta davvero ad un passo dall’impresa. Perché riuscire ad arrivare a prendere l’ultimo vagone per l’Europa League è sicuramente un trionfo, un risultato sorprendente per una squadra che aveva questa estate ridotto del 40% circa il monte ingaggi, ripianato un passivo di 37 milioni e ottenuto un attivo che sfiora i 40. Una piccola squadra, dunque, la più giovane d’Italia e comunque capace di avere coraggio e cuore. La… C2 di questa Fiorentina. I giocatori che erano considerati delle grandi scommesse come Veretout, Pezzella, Vitor Hugo, Benassi, Biraghi ed altri ancora si sono trasformati poi in certezze. Tant’è vero che sul mercato internazionale oggi la Fiorentina è una piccola miniera di pepite d’oro da tentare di acquistare. Ma la cosa più importante in assoluto è che tutta la seconda parte della stagione è stata vissuta nel dramma della morte di Astori. Avrebbe potuto, questo, essere la coltellata finale al cuore della piccola Fiorentina. In realtà, il dolore si è trasformato in una sorta di battaglia per l’amico perso e poi ritrovato in campo. Ora c’è la partita già difficile, contro il Cagliari che gioca per uscire dalla palude pericolosa della zona caldissima della classifica. E’ pertanto un match da prendere con le molle. Ma questa squadra ha dimostrato che quando meno te lo aspetti riesce a rialzarsi, a rispondere sul campo, a dare ai tifosi la sensazione di essere viva, coraggiosa e determinata. Questa sarà la gara più difficile e complicata, l’unica che potrà concedere l’ultima chance, quella finale per l’ingresso in Europa. Se solo lo avessero detto qualche mese fa, la maggior parte della gente si sarebbe… rotolata dalle risate.
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