Oliveira: “Viola, che cuore! Il Cagliari non sa lottare”
Luís Airton Oliveira Barroso, per tutti Lulù, è uno degli ex più amati tra Fiorentina e Cagliari. “Che importa se, per passarla ti ci vuole un’ora, scarterai quattro o cinque volte ancora. Che fretta c’era? Scarta tutti Oliveira. Che fretta c’era? Scarta tutti e facci un gol”, gli cantava la ‘Fiesole’. Cinque stagioni in maglia rossoblù, tre con quella viola, con tanti gol: 51 col Cagliari, 28 con la Fiorentina. E, soprattutto, tanti numeri. Perché Oliviera il pallone lo sapeva trattare e, negli anni di Firenze, faceva parte di una squadra fantastica insieme a Batistuta, Rui Costa, Baiano, Edmundo, Toldo e tanti altri campioni. Oggi, da doppio ex, analizza per noi la sfida di domenica al Franchi e il momento delle due squadre.
Luis Oliveira, qual è la sua idea su questa Fiorentina?
“La stagione è andata molto bene, c’è stato un solo neo: la mancanza di continuità. Penso, ad esempio, al pareggio maturato contro la SPAL, una vittoria avrebbe potuto cambiare molte cose e avvicinare ancora di più la zona europea. Deve giocarsela fino all’ultimo, crederci fino in fondo come ha dimostrato contro il Napoli e il Genoa”.
Già, il Napoli. Una partita in cui Simeone è stato strabiliante…
“Ne ho sempre parlato bene, anche quando era al Genoa. È un giovane promettente, lo sta dimostrando. Dobbiamo cercare di non rompergli le scatole, di non mettergli troppe pressioni. È un ragazzo con la testa giusta e i piedi per terra, il padre era un campione e gli darà sicuramente consigli importanti”.
Nell’attacco viola, però, c’è anche chi ha deluso: Falcinelli, Eysseric, Dias…
“Qualcuno ha dimostrato di non essere all’altezza di giocare nella Fiorentina. È difficile formare una squadra così. Pioli si è arrangiato, è stato straordinario. I tifosi erano arrabbiati con la società per il mercato, diventa complicato lavorare con questi presupposti. E poi ci sono tanti giovani”.
Il Cagliari, invece, sta vivendo una situazione opposta alla Fiorentina.
“Il calendario, nelle ultime battute, è stato difficile. La situazione non è semplice. Li guardo spesso, è mancato lo spirito, non c’è stata la voglia di combattere. Ricordo la gara contro la Sampdoria, dopo il primo tempo cambiai canale: avrebbero dovuto lottare, non lo hanno fatto. Ora si ritrovano con l’acqua alla gola. Inoltre, giocare con la pressione addosso peggiora la situazione”.
Eppure i presupposti per far bene in Sardegna ci sarebbero.
“La città ha un progetto importante, ha in ponte di costruire il nuovo stadio, una garanzia. I tifosi ci sono sempre ma sono arrabbiati. La squadra è senza un leader: Barella è un ‘piccolo’ comandante, dobbiamo andarci piano, però”.
Torniamo in Toscana: cosa deve fare la Fiorentina, sul mercato, per migliorarsi?
“Deve prendere una prima punta importante da affiancare a Simeone. Bisogna iniziare da lì, la difesa e il centrocampo hanno già una stabilità. In porta, Sportiello è un buonissimo portiere, relativamente giovane, sta maturando adesso: ha la fiducia dell’allenatore, credo che i viola continueranno con lui”.
Fiorentina-Cagliari: che partita sarà?
“La Fiorentina ci metterà la qualità e tutto quello che ha dentro per battere i sardi. Deve farlo, soprattutto adesso che non c’è più spazio e tempo per sbagliare. Ma non ho dubbi perché questa squadra ha dimostrato di avere un grande cuore. Il Cagliar, al contrario, non ha una mentalità giusta per la lotta in cui si ritrova, i giocatori sardi dovrebbero sacrificarsi di più, la vedo dura che possano vincere a Firenze”.
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