Chiesa c’è, ma la Fiorentina è piccola
Per far arrivare a mezzo il contenuto del bicchiere viola c’è voluto un doppio Chiesa. Prima quello che ha firmato il prolungamento, arricchito, del proprio contratto e poi quello che ha segnato, per il pareggio a Ferrara, il gol propiziato dall’assist offertogli da Simeone. Poco? Bisogna accontentarsi di questi tempi. Giorni di vacche magre, ossute, perchè i giorni belli ci appaiono lontani. In fondo lo sapevamo, questa stagione al massimo dovremo accenderci di radi attimi di passione per i ragazzini terribili. La classifica rimane grigio fumo, però almeno ci sono loro: gli scugnizzi viola. Poco per festeggiare? Vero, ma è inutile, temo, sperare di più. Che almeno si gettino le fondamenta per qualcosa di diverso. Ci pensino i Della Valle, poi decidano. Avevano ragione quando un tempo ci dissero che non ci sarebbe bisogno di loro per un semplice tran-tran. Dunque grazie Federico, sperando che un giorno possa giocare in una Fiorentina diversa, una squadra che sia capace di arrivare di nuovo in Europa. Una Fiorentina più ricca di campioni e di speranze.
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