Gavillucci lascia giocare, ma se c’è fallo si deve fischiare
Atalanta – Bologna 1-0 Maresca – Il Direttore di gara partenopeo tende, purtroppo abbastanza spesso, ad autoincensarsi e dirsi quanto sono bravo e quanto sono bello. I mezzi li avrebbe, ed anche buoni, però deve trovare un po’ più di umiltà e gestire meglio la fase disciplinare.
Benevento – Fiorentina 0-3 Gavillucci – Non è un fenomeno, e questo lo sappiamo, però, per l’ennesima volta, non convince fino in fondo. La gestione del fuorigioco (eventuale) della coppia Veretout / Babacar, sul raddoppio viola, andava, perlomeno, visionata in prima persona ed il fallo da rigore commesso dal portiere sannita Brignoli sullo stesso attaccante senegalese in maglia viola, secondo me, non è così netto come può sembrare a prima vista. Prova decisamente insufficiente, anche perché, va bene lasciar giocare, ma certi tipi di falli, vanno fischiati sempre e comunque.
Chievo – H. Verona 3-2 Abisso – Alla prima stagione da arbitro “vero”, il fischietto siculo, dopo aver diretto fin qui con grande sicurezza tutte le partite, va un po’ in “panne”, (ma le responsabilità del Designatore Rizzoli sono evidenti, perché la partita era comunque un derby vero e forse troppo per un “rookie”), ricorrendo troppo spesso al “VAR”, per l’occasione Orsato (ancora ai “box” per un infortunio al polpaccio ancora non del tutto smaltito), anche quando non ce n’era assolutamente bisogno. Comunque alla fine non vengono fatti troppi danni, e questa è sempre la cosa più importante.
Lazio – Cagliari 3-0 Pairetto – Il figlio d’arte piemontese, al rientro dopo i disastri combinati in Fiorentina – Atalanta di un mese fa, fa un po’ di confusione, prima concede il gol e successivamente lo annulla dopo aver visto il VAR, nel valutare la posizione di Farias (onestamente non facile) nell’azione che poteva dare il momentaneo pareggio agli isolani del nuovo Mr. Diego Lopez, ma mi sembra normale, vista l’inadeguatezza a dirigere gare della massima serie italiana. P.S. nessuno gli ha detto che con il nuovo look di capelli è abbastanza alternativo, per non dire ridicolo, se mi è concesso il termine?
Milan – Genoa 0-0 Giacomelli – Partita incentrata sul “caso Bonucci”. L’arbitro giuliano, consigliato dal VAR Mazzoleni, va a rivedere l’episodio della gomitata data dal n° 19 rossonero al genoano Rosi e decide di espellere il capitano rossonero. Decisione giusta, da regolamento, che a mio avviso è stata decisamente più impattante per tutti, perché c’è stata una fuoriuscita ematica dall’arcata sopraccigliare di Rosi. Pur non essendomi particolarmente simpatici, né Bonucci né Montella, riguardo all’episodio, mi trovo abbastanza d’accordo con quanto espresso dal Mr. rossonero.
Napoli – Inter 0-0 Banti – In una partita probabilmente più corretta e meno ruvida di quanto ci si potesse immaginare alla vigilia, con i numeri 1 di “A” (Rocchi) e “B” (Pinzani) a VAR ed AVAR (la stima reciproca dichiarata e l’abbraccio sincero fra Sarri e Spalletti, 2 toscani veraci, ha stemperato molto la grande attesa della gara), il fischietto labronico ha, comunque (bontà sua), messo dei buoni punti in carniere, dirigendo alla grande, per il prosieguo della stagione. Bravo!
Sampdoria – Crotone 5-0 Calvarese – Al rientro, dopo essersi fatto male ad inizio campionato al tendine d’achille, sbaglia poco o niente, gestendo molto bene anche quel poco di disciplinare che c’è stato. L’importante adesso è che non ci sia una ricaduta fisica come, purtroppo, certe volte accade in certi tipi di patologie che tendono a cronicizzarsi.
Spal – Sassuolo 0-1 Fabbri – Prestazione più che sufficiente, con rigore dato giustissimo, “portata a casa” senza particolari patemi d’animo.
Torino – Roma 0-1 Damato – Altra partita dove l’arbitro non ha sciupato niente e nessuno lo ha quasi notato. Dovrebbe essere sempre, o quasi, così.
Udinese – Juventus 2-6 Doveri – Prima stecca stagionale per il direttore di gara romano, anche mal supportato dal VAR Massa. Pur non incidendo sul risultato finale, ma comunque sulle prossime partite juventine, avendo espulso Mandzukic, fa diversi errori, fra i quali i più importanti sono stati la mancata concessione di 2 rigori, uno per parte, il primo dei quali ha portato al trambusto in campo dal quale poi, il croato della Juve ne è uscito anzitempo per reiterate e scomposte proteste, probabilmente giuste ma mai giustificabili.
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