Stefano Pioli, quando il viola ce l’hai nel sangue
52 anni compiuti là dove voleva arrivare. Stefano Pioli oggi festeggia il suo compleanno nella città alla quale è calcisticamente più legato: Firenze. Lo ha detto lui a più riprese e non c’è motivo di dubitarne. Del resto, da giocatore, in maglia viola ha trascorso sei stagioni collezionando 189 presenze ufficiali (con un solo gol, segnato in trasferta a Cremona). E’ stato tra i grandi protagonisti della cavalcata che ha portato la Fiorentina in finale di Coppa Uefa nel 1990, anche se quella maledetta finale contro la Juventus non l’ha giocata per un infortunio subito nella semifinale contro il Werder Brema. Nel 1994, in una partita contro il Bari, ha rischiato anche di morire: arresto cardiocircolatorio causato da un trauma cranico-toracico, superato dopo 40 lunghissimi secondi. Ha anche vissuto l’amarezza di un’incredibile retrocessione in serie B e la gioia dell’immediata risalita in serie A. Firenze, insomma, ce l’ha nel sangue e allenare la Fiorentina era il suo obiettivo. Oggi, nonostante le difficoltà, sta provando a far risalire la squadra, riportandola in una posizione di classifica più consona alla storia viola. Lui ci sta provando, merita fiducia e sostegno. I fiorentini l’hanno capito e non stanno facendo mancare il loro apporto. La sentenza la darà presto il campo, nel frattempo noi del Brivido gli facciamo tanti auguri di buon compleanno.
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