Civoli: “Viola, basta capitomboli!”
Il giornalista Rai: “Ora serve la continuità. Chiesa? Ventura non lo trascurerà”
E’ sua la voce dell’ultima vittoria azzurra. Marco Civoli ha raccontato dal 2004 al 2010 le vicende della Nazionale, entrando nel grande libro del calcio con la famosa frase “Il cielo è azzurro sopra Berlino”. Un affresco sul trionfo dell’Italia di Marcello Lippi ai Mondiali di Germania del 2006, celebre quasi quanto il rigore di Fabio Grosso, decisivo per battere la Francia e consegnarsi alla storia.
C’era anche lui al Festival del Calcio, la manifestazione che nei giorni scorsi ha trasformato Firenze in una nuova culla del Rinascimento del pallone. Un’occasione per ascoltare il parere del noto giornalista Rai sulle vicende della Fiorentina, attesa al pronto riscatto nel match casalingo contro l’Udinese in programma al Franchi domenica all’ora di pranzo.
Marco Civoli, partiamo dalle cose belle, cosa pensa di Federico Chiesa, grande protagonista anche nelle ultime uscite con l’Under 21 azzurra?
“Federico è un talento con mezzi davvero straordinari. Ma ciò che colpisce di più quando lo vedi giocare è la sua personalità. Non ha paura di niente e di nessuno, dote rara per un ragazzo di appena 20 anni”.
Il cittì Giampiero Ventura, per adesso, non l’ha inserito fra i convocati della Nazionale maggiore. Quanto durerà questa esclusione?
“Ventura è da sempre un allenatore che ama lavorare con i giovani. Sono sicuro che non lo sta trascurando. Credo che presto lo vedremo nel gruppo degli azzurri perché potenzialmente Chiesa è già pronto per misurarsi con i grandi palcoscenici internazionali”.
Parliamo della Fiorentina di Stefano Pioli, cosa pensa di questo inizio balbettante dei viola?
“La Fiorentina è stata completamente rifondata in estate. E’ ancora una squadra in costruzione con un allenatore nuovo a cui bisogna obbligatoriamente dare il tempo di lavorare. Serve pazienza da parte del pubblico fiorentino. A livello di prestazioni ha alternato buone partite a capitomboli che nessuno si aspettava, come quello dell’ultimo turno di campionato a Verona contro il Chievo. Ma si tratta di un andamento tipico delle squadre in via di formazione”.
A Firenze si discute molto sulle ambizioni che può avere la nuova Fiorentina, secondo lei dove può arrivare?
“Questo non è il momento per porsi degli obiettivi precisi. La prima ambizione deve essere quella di trovare la continuità nelle prestazioni e poi nei risultati. Il resto arriverà di conseguenza”.
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