Addio ad Aldo Biscardi. “La moviola in gambooo!” è anche una sua vittoria
Il destino beffardo lo ha fatto mancare proprio nell’anno dell’esordio del Var in serie A. Aldo Biscardi aveva sempre combattuto per l’ingresso della tecnologia nel calcio. “Vogliamo la moviola in gambooo!”, questo il suo grido di battaglia con cui apriva quasi sistematicamente il suo “Processo del Lunedì”. A novembre avrebbe compiuto 87 anni, ma è morto stamani a Roma realizzando il suo “ultimo sgoop”. Il suo bizzarro modo di esprimersi è stato pane quotidiano per “Mai dire gol” e altre trasmissioni satiriche, creando veri e propri tormentoni dei quali il giornalista, originario di Campobasso, si è sempre compiaciuto. Del resto, con il suo linguaggio un po’ così, Biscardi ha costruito un modo nuovo di fare televisione e di parlare di calcio in televisione, tanto che ancora oggi il suo modello di trasmissione viene imitato un po’ in tutte le reti italiane. Uno show in cui le polemiche fanno audience, inventato negli anni ’80 con “Il Processo”, del quale è stato al timone fino al 2015, stabilendo un record di longevità di 33 anni di fila. Nella passata stagione ha rilasciato a noi del Brivido Sportivo una delle sue ultime interviste, nella quale è stata giustamente celebrata la sua vittoria più grande: l’avvento del Var “che io per primo – ci ha detto – ho invocato”. E, se tutti lo abbiamo preso un po’ bonariamente in giro, adesso che non c’è più forse a tutti mancheranno le sue celebri farsi e il suo modo di interpretare i dibattiti sul piccolo schermo: “Non parlate tutti insieme, al massimo due o tre alla volta!”.
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