Attenti a quei due
Pioli contro Gasperini, la sfida a distanza di un match che promette spettacolo
Società importante, l’Atalanta, non a caso ribattezzata dai suoi caldissimi tifosi “la Dea”. Squadra col maggior numero di presenze in serie A tra i non capoluoghi di regione.
Squadra col maggior numero di promozioni in serie A. Squadra col maggior numero di vittorie nel campionato di serie B. Lo scorso anno l’Atalanta ha tra l’altro coronato un sogno raggiungendo il quarto posto in classifica. Miglior piazzamento nella sua storia, con conseguente qualificazione nell’Europa League. Quindi un cliente ostico per i ragazzi di Pioli, quello di scena stasera al Franchi. Anche se l’ultimo precedente fra i due tecnici − a marzo scorso, con Gasperini sulla panchina bergamasca e l’attuale tecnico viola su quella dell’Inter − parla di un fragoroso 7 a 1 a favore di Pioli.
Una panchina, quella dell’Inter, che del resto, sia pure per pochissimo tempo, ha ospitato anche le nobilissime terga di Gasperini. Era il 2011 e l’avventura non è durata nemmeno tre mesi. Poi il tecnico è stato cacciato da Moratti dopo una disgraziata sconfitta a
Novara. È stato detto che Gasperini non era tecnico da grandi società, ma provatevi a dire ai tifosi della Dea che la loro squadra è una provinciale… . Anche Pioli è stato esonerato dall’Inter − nel maggio scorso − ma il suo cammino con i nerazzurri è stato più lungo e luminoso di quello del collega. L’esonero è arrivato a campionato quasi concluso, quando già si sapeva che l’Inter non sarebbe arrivata a giocare l’Europa League. Un fulmine a ciel sereno, che il tecnico ha però accolto con molta filosofia.
I due sono caratterialmente diversi. Gasperini più punzecchiante. Pioli più silenzioso. Il primo predilige il 3-4-3, che «permette di difendere in superiorità numerica nella zona centrale e di offendere con tre punte». Il secondo considera fondamentale il gioco sulle fasce anche in fase di non possesso. E sembra prediligere il 4-2-3-1.
Gasperini quest’anno si trova ad allenare un ingombrante ex viola, Ilicic, croce e delizia dei suoi ex tifosi. Incostante come tutti gli slavi, lo sloveno per adesso non entusiasma. Del resto, al tecnico orobico in estate hanno venduto due perle come Kessie e Conti. Caldara, per fortuna, è stato lasciato a Bergamo ancora un anno da mamma Juventus. Il Papu Gomez, nonostante il rinnovo, potrebbe andarsene a gennaio. Insomma, non sarà facile per la Dea ripetere il campionato scorso. Ma a Bergamo sono tosti. Non mollano facilmente. E stasera al Franchi potrebbe esserci grande spettacolo.
Buona partita a tutti.
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