La Fiorentina si è accesa, teniamo viva la fiamma
Arriva il Bologna, ma intanto la Fiorentina si è accesa. Nessun volo di fantasia, ma i 3 punti sono stati pesanti.
Bene ha fatto Pioli a placare i facili entusiasmi nel dopo partita del Bentegodi. La Fiorentina ha giocato troppo bene contro un Verona troppo debole. La verità sta nel mezzo, come sempre, ma esiste: c’è modo e modo di vincere contro quelli più scarsi. Si può ricorrere ad espedienti da vecchi mestieranti del calcio – tanto alla fine sono sempre tre i punti in palio – o si può provare ad asfaltare chi ti sta di fronte. Ecco, i viola hanno scelto la seconda opzione. Risultato mai in discussione, partita in banca dopo pochi minuti, nessuna chance per gli avversari. Sarà una stagione dura per la Fiorentina, ma se i viola avranno il piglio di Verona, oltre alla voglia di aiutare sempre il compagno, con il desiderio di aggredire in ogni zona del campo e far girare la palla velocemente, beh, forse la difficoltà diminuirà.
Simeone ha la garra argentina, anche se è ancora un po’ inesperto. Si è mangiato, dopo il gol, una bella occasione, ma il ragazzo farà tanta strada. E’ sicuramente un grande investimento. Thereau, lo ribadiamo, è stato acquisto azzeccato non solo per la capacità realizzativa, ma anche per l’esperienza: serviva uno così accanto al Cholito. Benassi fa discutere perché non è un esterno, né un trequartista, ma è molto intelligente e può fare tutto. L’ex Toro è un universale, tipico centrocampista moderno in grado di rendere felice un allenatore con tante idee come Pioli. Veretout sta crescendo di gara in gara. Un suo pregio? Una botta dalla distanza da non sottovalutare (palo con l’Inter, gol a Madrid e altre soluzioni). E’ uno che fa legna, nel mezzo, a distanza dalla luce, ma il peso specifico si sente. Può e deve migliorare, ma sembra una pedina importante. Biraghi è più affidabile, ora, di Maxi Olivera e Bruno Gaspar – suo l’assist per Gil Dias – ci convince quando spinge, ma non riesce a fare altrettanto quando difende. Infine Pezzella, ma si fa per dire: l’argentino ha senso della posizione, marcatore puntuale, molto concreto nel gioco, senza orpelli e resta sempre concentrato, cosa che a Roncaglia, ad esempio, non succedeva.
Detto tutto ciò, siamo solo alla partenza, però possiamo dire che finalmente il campionato è cominciato…
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