Firenze piange Giuliano Sarti, il portiere-mito del primo Scudetto
Sarti, Magnini, Cervato… il suo era il primo nome della formazione della Fiorentina più grande di tutti i tempi della quale era il formidabile portiere. Giuliano Sarti è morto ieri sera, colpito da un malore che lo ha stroncato all’età di 83 anni. Così, improvvisamente, se n’è andato uno degli eroi della storia viola. Un estremo difensore rivoluzionario, che aveva nell’innato senso della posizione il suo punto di forza, e soprattutto un gran signore del calcio e della vita.
Quando giocava aveva un modo tutto suo di stare tra i pali: si tuffava poco perché sapeva già in anticipo dove sarebbe andata a finire la palla. Non usciva quasi mai incontro l’attaccante, ma lo guardava fisso negli occhi, riuscendo quasi sempre ad intuirne le mosse.
Firenze era stata la culla del suo esordio in serie A, del suo primo scudetto ed era rimasta la sua città. Nonostante, in carriera, avesse vestito le maglie di Inter (con cui vinse due scudetti e due Coppe dei Campioni) e di Juventus, nel suo cuore c’è sempre stato posto soltanto per il colore viola. Nel 1969, quando la Fiorentina di Pesaola vinse lo Scudetto proprio sul campo della Juve, lui era seduto sulla panchina bianconera accanto all’allenatore Heriberto Herrera. Al gol di Chiarugi balzò in piedi esultante, il suo tecnico gli disse: “Guarda che hanno segnato loro!”. E lui rispose: “No, abbiamo segnato noi!”. Un episodio che amava raccontare spesso per far capire quanto grande fosse il suo amore per la Fiorentina. Un amore che ha mantenuto intatto fino all’ultimo giorno della sua vita. Ciao Giuliano… ci mancherai.
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