Addio senza un briciolo di rimpianto
Una partita che ha raccolto tutto il peggio di questa tristissima stagione. Una gara da non dimenticare, che serva da ammonimento a chiunque possa mai pensare di fare calcio a Firenze. Una sorta di giudizio universale con tutti, assolutamente tutti, i protagonisti marchiati dal simbolo della sconfitta. Ma anche nei processi c’è qualcuno che è più colpevole degli altri colpevoli. Certo qui la «gara» è stata dura. Se i Della Valle e i loro collaboratori hanno peccato di cecità, scarsa voglia di scommettere sulla Fiorentina e nessuna vocazione all’investimento. Se molti giocatori non hanno mostrato immenso attaccamento alla maglia, Paulo Sousa ha confermato in modo inequivocabile di essere inadeguato per questo ruolo. Semplicemente in tutto. Prima di scendere in campo, durante la partita e pure nel commento finale. Una sola sottolineatura: mai, assolutamente mai ha fatto autocritica. Troppo bravo, troppo sicuro di sé, troppe certo delle proprie scelte. Addio senza un briciolo di rimpianto.
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