Buon compleanno a “Birillo” Orlandini, il fiorentino che marcò Cruijff
E’ nato nel quartiere di San Frediano, nel cuore dell’Oltrarno fiorentino, il 6 febbraio del 1948. Andrea Orlandini, per tutti “Birillo”, è cresciuto a pane e calcio, a scoprirlo e valorizzarlo nelle giovanili viola fu il mitico Mario Mazzoni. A lanciarlo in serie A fu il maestro Nils Liedholm nel 1971 e “Birillo” rispose subito con un gol al Napoli (squadra che entrerà a far parte della sua storia). Ma il mestiere di Orlandini non era certo quello di bomber, era un gran lavoratore di centrocampo che faticava eccome lì nel mezzo. Dopo una cinquantina di gare in viola, nel 1973, fu improvvisamente ceduto al Napoli. Una decisone di cui la Fiorentina si pentirà perché “Birillo” a Napoli disputò 4 ottime stagioni, arrivando persino alla Nazionale. L’esordio in azzurro è datato 20 novembre 1974, a Rotterdam, contro l’Olanda. Quel giorno cominciò la sua avventura in Nazionale anche un certo Giancarlo Antognoni… a Orlandini toccò l’onere di marcare il più forte di tutti: Johan Cruijff e non andò benissimo. Nel 1976 il momento più alto della carriera: alzò al cielo la Coppa Italia con la maglia del Napoli. Il suo cuore, però, continuava a battere per Firenze così quando ci fu l’occasione, nel 1977, tornò viola e in riva all’Arno chiuse la carriera con 156 presenze complessive, 4 gol e uno Scudetto sfiorato in quella storica e maledetta stagione 1981-82. Poi iniziò la sua lunga carriera dirigenziale, a scoprire giovani talenti per il mondo. E’ stato una vita al Prato e anche, ironia della sorte, un periodo alla Juventus… ma a “Birillo” lo si può anche perdonare…
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