Maradona e Antognoni, l’arte del calcio al Salone de’ Cinquecento. Paolo Rossi: “Chiesa subito in Nazionale”
El Pibe de Oro seduto accanto all’Unico 10. Due fenomeni, che, seppur molto diversi fra loro, rappresentavano l’essenza dell’arte del calcio, insieme nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove Leonardo Da Vinci e Michelangelo Buonarroti lavorarono spalla a spalla.
Diego Armando Maradona e Giancarlo Antognoni sono stati le attrazioni maggiori della Hall Of Fame del Calcio Italiano. Diego è arrivato da Napoli, un po’ a sorpresa, coperto da un cappellino e dagli occhiali da sole dopo che si era sparsa la voce, che pareva incontrollata, di un suo arrivo a Firenze. Entrato nel Salone si è seduto proprio accanto ad Antognoni, salutandolo calorosamente e seguendo con lui tutta la cerimonia, fino al momento della sua premiazione.
Una mattinata intensa nella quale sono entrati nella Galleria della Fama del calcio italiano anche l’ex tecnico viola Caludio Ranieri, l’ex centrocampista brasiliano della Roma Paulo Roberto Falcao, l’ex difensore dell’Inter e della Nazionale Giuseppe Bergomi e il grande Pablito Rossi, simbolo della vittoria dell’Italia ai Campionati del Mondo di Spagna 1982 e la calciatrice Melania Gabbiadini. Alla memoria sono stati premiati anche Cesare Maldini, il premio l’ha ritirato il figlio Paolo, Nils Liedholm (anch’egli ex allenatore viola) e l’arbitro Giulio Campanati.
A fine cerimonia tante parole, tra le quali abbiamo selezionato quelle di Paolo Rossi che ha parlato chiaro sulla Fiorentina e sul giovane Federico Chiesa: “La Fiorentina ha le caratteristiche giuste per mettere in difficoltà chiunque. Domenica è stata sottolineata solo la prestazione negativa della Juve, ma si è parlato poco dei meriti dei viola. Anche contro il Napoli avevo visto una prestazione straordinaria. La qualità della squadra c’è, purtroppo è mancata la continuità. Se la Fiorentina rimarrà su questo ultimo livello farà una seconda parte di stagione di prim’ordine. Federico Chiesa? Io lo porterei subito in Nazionale. I giovani bravi vanno fatti giocare, come fanno all’estero dove li lanciano già a vent’anni. Da noi si aspetta sempre troppo e poi ci si lamenta che i giocatori maturano tardi”.
Rossi ha parlato con affetto anche dell’amico Antognoni: “Lui è la Fiorentina. Sono felice sia tornato in società porterà la sua esperienza e il suo carisma”.
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