Sconcerti: “Ora Sousa ci dia la continuità”
La Fiorentina prosegue il suo cammino in campionato in un’altalena di risultati e di prestazioni. Dopo il deludente pareggio interno contro il Crotone, è arrivata la confortante vittoria di Bologna, seguita dal successo di Europa League contro il modesto Slovan Liberec. Ma non è il caso di lasciarsi andare a facili trionfalismi, perché la squadra di Paulo Sousa deve ancora dimostrare quella continuità che le permetterebbe di continuare a scalare la classifica. E l’occasione per farlo è proprio la gara del Franchi contro la Sampdoria. Per analizzare il momento attraversato dai gigliati, il Brivido Sportivo ha intervistato Mario Sconcerti, noto giornalista e scrittore fiorentino, nonché ex dirigente viola sotto la gestione Cecchi Gori.
Mario Sconcerti, che Fiorentina è quella di questa stagione?
«E’ una squadra che, evidentemente, ha serie difficoltà ad esprimersi con continuità e a essere concreta. I viola hanno ottime potenzialità tecniche ma non hanno sempre la corsa giusta, il ritmo giusto per dare continuità a quanto di buono fanno e sanno fare. La difficoltà nel segnare comporta che la squadra faccia un grande sforzo in avanti… e, a volte, la difesa ne subisce le conseguenze».
Continuità che, invece, non era mancata nei primi mesi della scorsa stagione…
«Sì, ma anche lo scorso anno la Fiorentina aveva gli stessi problemi. Per alcune settimane la squadra è stata in testa e poi ha terminato il campionato quinta in classifica, ma è stato un mezzo miracolo. Questo gruppo, al momento, al massimo può competere per l’Europa League, non senza difficoltà. La vittoria di Bologna è stata una boccata d’ossigeno importante, ma la Fiorentina si è ben espressa solo per metà gara. Occorre trovare ritmo e continuità per tutto l’arco dei 90’ di gioco, altrimenti sarà un problema anche a piazzarsi al sesto posto».
Dopo le frasi pronunciate alla vigilia della partita col Bologna, Sousa è entrato nell’occhio del ciclone della tifoseria. Lei cosa pensa dell’allenatore portoghese?
«Sousa ha certamente delle responsabilità, ma non può essere esonerato perché non lo merita ancora. Complessivamente non ha fatto così male da essere cacciato. Adesso però deve dare una risposta chiara: è in grado di cambiare definitivamente marcia alla squadra? Se sì, è giusto che resti al suo posto; se no, arrivederci e grazie. Deve dimostrare di saper far giocare bene questa squadra e fare punti. Una sola partita buona, ogni tanto, non basta. C’è comunque un lato positivo da sottolineare: la Fiorentina perde poco. Questo mi porta a pensare che abbia un problema nella manovra offensiva e non di potenzialità».
Cosa pensa della classifica attuale dei viola?
«Penso che sia migliorata e che questa sia una fortuna perché basta un attimo per farsi coinvolgere in zone calde alle quali i giocatori viola, che non hanno grande personalità, non sarebbero abituati. Comunque non ho mai avuto paura della retrocessione perché questa Fiorentina è più forte di tutte le squadre che stanno più in basso e di alcune che stanno davanti a lei».
Quale giocatore viola sta deludendo maggiormente secondo lei?
«Prima di Bologna avrei detto Gonzalo e Borja Valero. Al Dall’Ara hanno fatto finalmente bene, ma non basta. Sono loro i due giocatori con maggiore esperienza, i leader in campo e in questa prima parte di stagione non si sono comportati sempre come tali».
Una battuta anche sulla Serie A?
«Penso che i bianconeri siano i favoriti per vincere il titolo e la vittoria suyl Napoli darà loro una grande spinta. La Roma è la maggiore antagonista. Il Milan è una buona squadra, allenata bene, difficile da affrontare perché pratica un calcio semplice. Credo terminerà il campionato al quarto/quinto posto. L’Inter, invece, è un discorso molto diverso: la considero una grande squadra, non inferiore al Napoli, ma allenata male. Non so dove possa arrivare».
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