Se Orsato non è all’altezza di… Orsato
Nonostante l’ex arbitro e opinionista tv Graziano Cesari lo avesse incensato, descrivendolo come il miglior arbitro italiano degli ultimi 2 anni, scordandosi, perlomeno, di Rocchi (che stasera con Crotone – Atalanta fischierà la sua duecentesima gara di A… auguri!), Orsato non è stato assolutamente alla sua altezza. Non sempre preciso nei giudizi disciplinari, commette 2 errori abbastanza gravi, entrambi sotto gli occhi degli spettatori della curva “Marione”. Il primo avviene qualche minuto prima di concedere, ineccepibilmente, il rigore ai viola, per trattenuta di Calabria su Borja Valero, Orsato non giudica punibile la vigorosa trattenuta (lo abbraccia quasi totalmente) che Paletta effettua nei confronti di Kalinic in piena area di rigore, causandogli, fortuitamente, anche una piccola escoriazione (con perdita di sangue) sotto il labbro. Il fischietto scledense lascia correre, ma avrebbe potuto anche sanzionare con il penalty l’azzardato intervento dell’ex difensore di Parma ed Atalanta. Il secondo accade al 95’, quando stanno già scorrendo i titoli di coda: Luiz Adriano (subentrato da poco a Bacca), velocissimo, partito in contropiede, viene steso da Tomovic poco prima di entrare in area. Da regolamento sarebbe stato rosso, per chiara occasione da gol e punizione dal limite. Orsato, lontano dall’azione, ha propeso per un “no contest”, modello pugilato, ed ha fatto proseguire, per poi sancire la fine delle ostilità. Nel complesso una prova non da Orsato.
Nelle altre gare segnalo, con rammarico, l’ennesima prova contestatissima del pistoiese Irrati, che si complica tutto, mal supportato da Russo, non concedendo un rigore, a metà del 1° tempo, con conseguente espulsione, per un fallo di mano sulla riga di porta, del pescarese Zampano; mentre il resto della “truppa” di Messina continua, tutto sommato, a fare più che discretamente, anche se Celi sembra più un pensionato che un arbitro di calcio.
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