Firicano: “Viola, che carattere”

Firicano: “Viola, che carattere”

Dopo l’inebriante vittoria di domenica contro l’Inter è il momento di pensare all’Europa League e alla sfida con il Tottenham di giovedì al Franchi. Per analizzarla abbiamo scelto Aldo Firicano, uno che di magiche imprese europee contro le inglesi se ne intende, tanto da essere ricordato tra gli eroi viola di Wembley, capaci di battere a domicilio gli inglesi dell’Arsenal nella gara di Champions League del 27 ottobre del 1999. Per non parlare del match della stessa stagione vinto dalla Fiorentina al Franchi contro il Manchester United con Firicano al centro della difesa gigliata.

 

Aldo Firicano, come si battono gli inglesi?

“Con attenzione, intensità e personalità. Secondo me le squadre inglesi sono più pericolose in trasferta perché vanno a velocità doppia. Ma il Tottenham ha una mentalità più europea che non britannica. Un po’ meno ritmo, un po’ più di tecnica. In questo somiglia alla Fiorentina”.

 

Ci sono analogie fra la vostra partita contro l’Arrsenal del 1999 e quella che attende i viola al Franchi contro il Tottenham?

“Sì perché si tratta di una gara da dentro o fuori. Anche se ci sarà il ritorno è troppo importante ciò che accadrà al Franchi giovedì sera. Noi eravamo in Champions, la Fiorentina di oggi gioca in Europa League, ma il livello della competizione si è alzato tanto negli ultimi anni. Bisognerà fare attenzione alla loro voglia di rivincita rispetto alla cocente eliminazione dell’anno scorso”.

 

Quale può essere l’arma vincente della Fiorentina?

“La spensieratezza. Vi racconto un aneddoto: quando andammo allo stadio Wembley ci scortò un solo poliziotto nel traffico di Londra. Sembravamo una squadra parrocchiale. Un’allegra comitiva che stava per giocarsi tutto in una notte. E questo ci tolse di dosso la tensione. Poi ci pensarono Batistuta e Toldo a fare i fenomeni”.

 

Europa a parte, come giudica l’andamento del campionato della Fiorentina?
“Sicuramente ho un giudizio positivo, alla vigilia di questo campionato nessuno si aspettava una Fiorentina a questi livelli. C’è stato un calo fisiologico, la squadra ha pagato anche qualche infortunio. Ma l’ultima emozionante vittoria contro l’Inter ha restituito una Fiorentina brillante e di grande carattere. Bisogna fare di tutto per mantenere il terzo posto fino alla fine, sarebbe un risultato fantastico”

 

Il tour de force di febbraio sarà decisivo?

“Sì, è il momento cruciale del campionato un po’ per tutte le squadre. Questo mese chiarirà quale sarà il ruolo dei viola nel rush finale. Adesso è il momento di tirare fuori gli attributi da parte di giocatori chiave come Kalinic, Ilicic, Badelj, Borja Valero e Vecino, i motori di questa squadra. E mi pare che contro l’Inter si sia già cominciato a farlo”.

 

Cosa pensa del mercato di gennaio della società viola?

“Il mercato di gennaio poco aggiunge e poco toglie alle squadre, non è quello che fa la differenza. Tello è il giocatore più interessante dei nuovi arrivi. Mi piace molto ed è davvero un bel colpo. Gli altri sono di contorno, dei buoni giocatori ma che non saranno dei titolarissimi. Zarate ha fatto un grande gol col Carpi ed è stato decisivo anche nell’azione del gol vittoria all’Inter, dunque è un valore aggiunto dalla panchina. Ma la squadra titolare la conosciamo”.

 

Da ex difensore, come giudica la difesa gigliata?

“Quando il campo si apre hanno qualche difficoltà, ma resta un buon reparto dove eccellono Astori e Gonzalo Rodriguez. Non credo che l’arrivo di Benalouane possa spostare il giudizio. Ma, come ho già detto, a gennaio è difficile reperire giocatori che facciano la differenza perché si rischia di pagarli uno sproposito”.

 

Sousa continuerà la sua avventura in viola a fine campionato?

 

“Io credo di sì, ma se si vuole andare avanti si deve incontrare con i Della Valle al più presto, lontano da occhi indiscreti e capire se le reciproche intenzioni coincidono”.

 

Chiudiamo con un suo bel ricordo di Firenze e della Fiorentina…

“Per restare in chiave europea, non dimenticherò mai la partita al Franchi vinta contro il Manchester United in Champions League. Affrontavamo i campioni in carica che avevano giocatori formidabili come Beckham e dominavano in Europa. Quello fu il picco forse più alto della Fiorentina dei nostri anni. Li battemmo nettamente per 2-0 senza rischiare niente. Con grande carattere e coraggio. Proprio quello che servirà alla Fiorentina di oggi per superare di nuovo gli inglesi”.

 

 

Lucia Petraroli

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