Con l’Inter serve uno stadio pieno
La Fiorentina non è quella di un mese e mezzo fa. Meno brillante, forse manca un po’ di smalto atletico, meno convinta. A Bologna ha perso 2 punti anche se guardando lo svolgimento della gara alla fine ne ha guadagnato uno. L’espulsione di Mati Fernandez è stata una ingenuità che da un calciatore come lui mai ci saremmo aspettati. Certi errori si pagano in un campionato giocato sul filo degli equilibri. Amen, si ricomincia.
L’importante è che la Fiorentina, intesa come società, trovi una propria pace interiore perché francamente quello a cui abbiamo assistito ultimamente non ci è parso il massimo. Le frizioni tra Sousa e la proprietà, anche se sono lodevoli gli sforzi fatti a Bologna da Pradè per cercare di seminare serenità, sono un problema. Un ostacolo da superare ed in fretta perché le tempeste non portano a nulla. Meglio un bel temporale, almeno dopo torna il sereno.
Il passaggio successivo sarà, da parte di Sousa, provare a inserire velocemente i nuovi acquisti.
Tello è certamente un esterno di qualità, un attaccante dagli spunti interessanti. Zarate non si discute: deve solo decidere lui cosa fare da grande.
I colpi sono quelli del fuoriclasse, la testa ancora no. Se si metterà in riga marcando la continuità di rendimento, per lui a Firenze ci sarà solo gloria.
Tino Costa deve solo fare gli scongiuri… Scherzi a parte, l’argentino ha troppo confidenza con gli infortuni: senza quelli sarebbe davvero un gran centrocampista. Speriamo che la condizione fisica lo assista perché di un mediano così la Fiorentina ha bisogno come il pane.
Perché domenica sera c’è lo “spareggio” Champions con l’Inter. All’andata finì 1-4 per i gigliati, non ci fu partita. I viola avranno bisogno dell’aiuto di tutti: la speranza è quella di vedere un Franchi pieno, con 40mila anime fiorentine. Una notte che dovrà trasformarsi in magica. Avanti Fiorentina, il campionato comincia ora.
I commenti sono chiusi.