Pellicanò: “Fiorentina, devi crederci di più!”
L’ex portiere: “Grande occasione per arrivare in Champions. A Firenze anni fantastici, vi racconto quando beffai Caniggia”.
Sei stagioni alla Fiorentina, giocando soltanto 11 partite. Ma Giuseppe “Pino” Pellicanò il suo contributo alla causa viola l’ha dato, eccome. Perché il portiere di origini calabresi, cresciuto calcisticamente a Firenze, era un elemento molto importante per il gruppo, un collante per lo spogliatoio, dal grande carisma e dalla simpatia contagiosa, oltre che protagonista di curiosi episodi che sono passati alla storia. Come quando beffò Caniggia, durante un Fiorentina – Verona del 1988-89: il giocatore gialloblù stava correndo, da solo, palla al piede verso la sua porta, ma Pellicanò si mise a camminare col braccio alzato dicendo a Caniggia che era in fuorigioco. L’argentino abboccò e il portiere viola recuperò tranquillamente il pallone, salvandosi da un gol fatto. Un altro episodio, di tutt’altro tenore, risale alla stagione 1984-85, quando vestiva la maglia dell’Arezzo: durante una gara col Cagliari, abbandonò la porta per soccorrere un avversario che stava quasi soffocando per aver ingerito una gomma da masticare. E poco importa se i sardi segnarono un gol a porta sguarnita. Oggi Pellicanò segue sempre con simpatia la Fiorentina, la squadra che più gli è rimasta nel cuore.
Pellicanò cosa pensa della Fiorentina di Paulo Sousa?
“La Fiorentina sta facendo un campionato oltre ogni aspettativa. Sousa è un tecnico emergente che farà una grande carriera. La squadra lo segue e tutto si riflette sul campo. Con lui si può aspirare a grandi traguardi”.
Dove può arrivare questa squadra a fine campionato?
“Per me può salire sul podio. Il Napoli è irraggiungibile perché ha un Higuain in forma strepitosa che, come tocca il pallone, segna sempre. Anche la Juve sta dimostrando di essere di un altro pianeta. Ma per il terzo posto la Fiorentina se la giocherà fino all’ultimo con un’Inter balbettante che, comunque, si è ben rinforzata con l’arrivo di Eder. Occhio, però, anche alla Roma di Spalletti. Ho incontrato Luciano quest’estate a Formentera e voleva assolutamente tornare ad allenare i giallorossi. Ha una grande carica e la può trasmettere alla squadra. La Fiorentina, però, deve crederci di più e non sbagliare approccio come accaduto a Genova perché l’occasione per arrivare in Champions è molto ghiotta”.
Passando ai singoli, da portiere ritiene Tatarusanu un punto debole della Fiorentina?
“Assolutamente no. Tatarusan è un po’ come Neto, ha bisogno di fiducia e di tempo. Ancora non dà totalmente sicurezza al reparto e su questo aspetto deve e può migliorare. Però ha grandi potenzialità e Firenze è la piazza giusta per esprimerle. Poi, in rosa, ci sono altri due portieri interessanti: Sepe e Lezzerini. Il primo può essere già una garanzia, il giovane invece deve lavorare molto, ma ha le qualità per arrivare ad alti livelli”.
Negli altri reparti, chi sono per lei i giocatori indispensabili?
“Astori e Gonzalo sono una sicurezza in difesa. Ilicic è il fuoriclasse necessario per spezzare gli equilibri, Bernardeschi è una grande sorpresa. Babacar è un giovane molto promettente, col tempo diventerà molto importante per la Fiorentina”.
Lei a chi darebbe la fascia di capitano?
“A Pasqual che, finalmente, ho rivisto in campo da protagonista. Lo conosco bene, è un bravo ragazzo, otre che un professionista esemplare. Lui merita i gradi per anzianità e per attaccamento ai colori viola. E ha ancora un mancino invidiabile, tra i più efficaci della serie A”.
Stasera al Franchi arriva il Carpi, tre punti scontati per i viola?
“La Fiorentina non deve pensare che siano scontati perché affrontare il Carpi di oggi non è una cosa facile. Stanno passando un ottimo periodo di forma e corrono molto. Negli ultimi anni non esistono più squadre materasso. I giocatori meno tecnici hanno tanto agonismo, quello che sta mettendo in campo il Carpi che farà di tutto per salvarsi”.
Un’ultima curiosità: ci racconta come beffò Caniggia, facendolo fermare sul più bello, mentre stava per segnare un gol alla Fiorentina?
“E’ tutto vero (ride ndr) e alla “Domenica Sportiva” dell’epoca fu l’argomento del giorno. Era una cosa che facevo spesso in allenamento per divertirmi con Baggio, Borgonovo e Dunga. La partita contro il Verona era sullo 0-0 e mancavano 15 minuti alla fine. Caniggia partì in contropiede, era solo e mi avrebbe fatto sicuramente gol. Così io mi fermai, indicai il guardalinee e dissi a Caniggia: “Fermati, tanto sei in fuorigioco, sennò ti ammonisce!”. Lui ci cascò e si fermò per davvero… A Firenze ho giocato poco, ma ho trascorso anni fantastici che non dimenticherò mai”.
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