Un segnale al campionato e ai primi gufi
La vittoria sull’Udinese ha restituito una Fiorentina bella e vincente, ma per restare lassù servirà un bel mercato.
L’Udinese veniva da tre vittorie consecutive, era in forma. La Fiorentina veniva da tre pareggi e si parlava di un po’ di stanchezza. La premessa per spiegare che se qualcuno immaginava un picnic la sfida con i friulani, ha più dimestichezza con le scampagnate che con le partite di calcio. In premessa, la gara con l’Udinese era dura, altro che storie. I viola sono stati bravi: hanno fornito una risposta convincente, dimostrando di essere una squadra tosta.
Un segnale importante al campionato e anche ai primi gufi che volteggiavano sulla testa della Fiorentina. Come detto non era facile sbarazzarsi dell’Udinese e il modo con cui i viola lo hanno fatto, è stato veramente da grande squadra. La Fiorentina ha un calcio bello ed efficace nella testa. L’Inter lo ha solo efficace e questa è una prima differenza che salta agli occhi tra prima e seconda in classifica, divise da un solo punto. Un distinguo molto più ampio, invece, si ritrova negli investimenti: la Fiorentina è lassù, dove merita di stare, dopo un mercato ad euro zero, tra entrate e uscite. Il club nerazzurro, al contrario, ha gettato sul piatto una novantina di milioni…
La Fiorentina per trovarsi dopo 15 giornate dietro soltanto all’Inter, con un punto di vantaggio sul Napoli, quattro sulla Roma, cinque sulla Juve e otto sul Milan (altra società che durante l’estate ha speso come l’Inter), ha dovuto superare i propri limiti. Ma per restare lassù, dove i viola meritano di vivere, la dirigenza dovrà puntare forte sul mercato. Mirando pochi elementi, ma di grande qualità.
Una stagione così, con un campionato di massima incertezza nel quale ci sono almeno cinque squadre in grado di cucirsi lo scudetto sul petto, rischia di diventare irripetibile. Non fare uno sforzo sul mercato di gennaio, creando più problemi possibili alla concorrenza, sarebbe un peccato grandissimo. Equivarrebbe a macerarsi nei rimpianti.
Ecco perché Sousa insiste su questo tasto: lui è uno abituato a vincere, da calciatore e da tecnico. Conosce la strada da seguire. Per quanto fatto fino ad oggi, il portoghese merita un’apertura di credito considerevole.
E’ tutto ancora da costruire, ma la volontà di fare un bel mercato esiste. E ci mancherebbe altro…
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