La mancanza di Kalinic è letale

La mancanza di Kalinic è letale

Pepito prigioniero della convalescenza. Tata e Roncaglia non convincono. Il mercato può cancellare lo slogan zero tituli.

 

Paulo Sousa (che è il mio allenatore preferito) continua a gestire il suo gruppo come e fossero tutti uguali. Lunedì ha dato una chance a Pepito Rossi, un’altra a Roncaglia, nell’apprezzabile intento di curare l’intera rosa. Purtroppo, però, la mancanza di Kalinic è letale (Pepito ancora è prigioniero della propria convalescenza) Roncaglia non conosce il calcio che giocano la gran parte dei suoi compagni. Allora, a Sassuolo dopo una splendida partenza bruciante la squadra viola ha perso sicurezza e l’occasione di una preziosa vittoria. Lo stesso Tatarusanu ha disputato una partita insufficiente: sempre rinvii lunghi e anche sul gol non è stato impeccabile. Quasi il peggiore in campo, superato soltanto dall’arbitro Massa. E la Juventus ha recuperato due punti sui viola. Paulo Sousa continua a lavorare per la società. La società saprà lavorare per lui?

 

ZERO TITULI Domenica sera a “Casa viola” su Toscana Tv ho ingaggiato polemica con Stefano Cecchi, ottimo narratore di calcio. Un’appassionante discussione sulla misura della gestione Della Valle. Lui, ma non è il solo, ritiene che arrivare quarti com’è successo negli ultimi tre anni sia un vero successo. La penso diversamente. Pur rendendo onore al lavoro fatto dalla Famiglia, se si legge l’almanacco l’attuale bilancio sportivo è assolutamente in linea con l’intera storia viola. Nei 79 campionati di serie A, il piazzamento medio della Fiorentina è il 7, più o meno come negli undici anni dell’attuale gestione. Quello dei Della Valle è un gruppo importante. Oltre ad essere i “magnati” della calzature, posseggono partecipazioni su tutto: dall’informazione ai treni. Quindi è lecito pensare che anche nel calcio le ambizioni siano di ben altra dimensione rispetto al quarto posto. E poi, oggi più che mai, occorrono tanti soldi, per cui o si finanzia la società in proprio oppure si deve perseguire la qualificazione in Champions (come ripetono sempre Juventus, Inter e Milan) altrimenti bisogna rassegnarsi a far da comparse. Arrivare quarti, perciò, non è come scivolare indietro d’un posto ma piuttosto veder sfumare così tanti milioni da mangiarsi le mani. Paulo Sousa è un ottimo allenatore. L’impianto della squadra è eccellente. E’ il momento di scommettere sul futuro. Bisogna muoversi avvedutamente sul mercato per arricchire la rosa, migliorare la difesa. Forse lo scudetto è un sogno impossibile ma il terzo posto è alla portata. Con qualche innesto si può fare. Sarebbe l’ora di dar l’assalto a quel brutto slogan: zero tituli…

Massimo Sandrelli

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