Naciso Parigi: “Canterò lo Scudetto in Curva Fiesole”
Il signore dell’Inno Viola: “Che gioia vedere la Fiorentina così in alto. Sousa è può farci rivivere i trionfi tricolori. E io ho un grande sogno”.
Dici Narciso Parigi e pensi a Firenze e alla Fiorentina. Perché il celebre interprete dell’Inno Viola incarna alla perfezione lo spirito della città del Giglio, pur essendo nato quassi 88 anni fa (festeggerà il compleanno domenica prossima) a Campi Bisenzio. Ironico, elegante, amante del bello e dell’arte, sentimentale, scanzonato e serio allo stesso tempo. Una delle voci più potenti e belle della canzone italiana del dopoguerra che ha issato la bandiera di Firenze, e quella della sua amata Fiorentina, anche al di là dell’oceano dove è conosciuto e stimato forse più che in Italia. Un artista della nostra città che coltiva un grande sogno , confessato in esclusiva al Brivido Sportivo: “Entrare ancora una volta in Curva Fiesole e cantare il terzo Scudetto viola”.
Narciso Parigi che cosa le fa venire in mente la Fiorentina di Paulo Sousa?
“Vederla lassù mi dà una forza incredibile. Le confesso di avere un sogno: prima di andarmene vorrei tornare ancora una volta in Curva Fiesole, la mia seconda casa. E lì, in mezzo ai tifosi, cantare l’Inno Viola per festeggiare il terzo Scudetto. Spero che la Fiorentina di Sousa mi dia questa possibilità. Poi posso anche andare in Paradiso”.
Quanto le piace questa Fiorentina?
“Moltissimo, più di sempre. Questo allenatore è una persona umanamente eccezionale. Sotto questo profilo dà tantissimo alla squadra. E’ un uomo sincero e non è facile nel mondo del calcio. Credo che molti fiorentini gli vogliano bene per questo”.
Tra i giocatori chi ammira di più?
“Mi piacciono tutti. Non faccio differenze quando vestono la maglia viola. Io sono affezionato a ogni giocatore che è passato da Firenze. Me li ricordo tutti, anche quelli di un lontano e glorioso passato, che meriterebbero di essere sempre menzionati quando si parla di Fiorentina”.
Per esempio?
“Tutti coloro che hanno portato a Firenze il tricolore. Ricordo a memoria i “ragazzi” del primo Scudetto: Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, Prini e Bizzarri. Era uno squadrone che faceva tremare tutti gli avversari e che ha fatto vivere emozioni incredibili ai tifosi che hanno avuto la fortuna di vivere quei campionati. Spero che la Fiorentina di Sousa dia la possibilità ai tifosi viola di rivivere emozioni del genere. Non sarà facile, ma anche se vincessero qualcosa darebbero una gioia enorme alla città che non alza un trofeo da troppo tempo”.
Cosa ricorda della Fiesole dei suoi tempi?
“Era il cuore della Fiorentina, come lo è adesso. Io ero uno che non mancava mai. Fiesole era la capitale dell’Etruria e tutti mi chiamavano l’etrusco (ride ndr)”.
Da quanto tempo non viene al Franchi?
“Troppo. Un paio d’anni circa. Venivo sempre con mio figlio che purtroppo non c’è più. Mi sono talmente buttato giù, mi sono demoralizzato sotto ogni punto di vista, ma non parliamo di cose tristi. Io sono felice per questa Fiorentina che seguo sempre in televisione. Non ne posso fare a meno, ho sempre vissuto di Fiorentina e continuerò a farlo. Questa viola è una realtà splendida. Lo sono l’allenatore, i giocatori e anche la società. Io sono contento di poter vivere questi momenti”.
Si emoziona sempre a sentire il suo inno cantato da tutti allo stadio Franchi?
“Sempre, come se fosse la prima volta, eppure sono passati tantissimi anni. E’ l’inno calcistico più bello che ci sia, su questo non ci sono discussioni. E’ una canzone che continua a farmi commuovere. L’inno è stato scritto dai tifosi, con le loro emozioni, io l’ho solo rielaborato e ricostruito. L’inno è di tutti i viola, non solo mio”.
Presto uscirà un docu-film sulla sua vita, ci può anticipare qualcosa?
“Vorrei che fosse una sorpresa. Ho cominciato a giralo, poi ho avuto qualche problemino fisico, adesso spero di riprendere i prima possibile”.
Domenica sarà il suo compleanno, tanti auguri da parte della redazione del Brivido…
“Grazie di cuore. Voglio abbracciare simbolicamente tutta la redazione di un giornale storico per Firenze come il Brivido Sportivo e tutti gli sportivi viola. Questa città ha un cuore grande e spero che quest’anno possa assaporare, finalmente, la gioia per il terzo, agognato, Scudetto”.
I commenti sono chiusi.