Riondino: “Viola sei bella come Firenze”
Comico, cantautore, attore, regista, scrittore e soprattutto fiorentino doc e grande tifoso della Fiorentina.
Ecco cosa pensa dei gigliati: “Sousa maestro tattico-motivatore, Kalinic e Borja deliziosi. Pepito, ci siamo quasi”.
La Fiorentina targata Paulo Sousa continua a stupire e a mantenere un primato in classifica che, a fine agosto, quasi nessuno avrebbe immaginato. A Firenze si respira un’aria frizzante, carica di sogni e speranze, per una squadra che dopo tanti anni è finalmente tornata a comandare la classifica della Serie A.
Per analizzare la prima parte di campionato dei gigliati, commentare l’operato dell’allenatore portoghese e capire quali possono essere i traguardi di questo gruppo, il Brivido Sportivo ha intervistato David Riondino, cantautore, attore, regista, scrittore e fiorentino doc da sempre legato alla maglia viola della Fiorentina.
Quali caratteristiche ha la Fiorentina di questo avvio di stagione?
«Quella di quest’anno è una squadra dalle grandi potenzialità combattive, dall’alto tasso tecnico e dal grande pragmatismo. E’ divertente vedere giocare la Fiorentina perché in ogni momento può accadere qualcosa, in positivo o in negativo. Non mi aspettavo di poter ammirare la mia squadra del cuore così alta in classifica a metà novembre e la cosa mi piace molto. Credo che a fine agosto nessuno si sarebbe mai immaginato la Viola protagonista assoluta del campionato».
C’è qualcosa che le piace particolarmente di questo gruppo?
«Devo dirti che, da sempre, amo il colore viola della maglia della Fiorentina perché abbinato al verde del campo dà vita a un qualcosa di estremamente eccentrico, sembra una fioritura non voluta dall’uomo. Andando sulle questioni di campo, mi piace molto lo spirito con cui i ragazzi di Sousa scendono in campo e cercano di fare la partita, indipendentemente dall’avversario che si trovano a fronteggiare. E’ una bella mentalità».
Un commento su Paulo Sousa?
«Si sta dimostrando bravissimo, sia come motivatore che come uomo di tattica. Nelle ultime apparizioni ho visto una squadra capace di imbrigliare molto bene gli avversari. E questo è merito soprattutto del portoghese. Il gruppo sta facendo quadrato e in modo compatto, forse più degli scorsi anni, prosegue a macinare gioco e risultati».
Uno dei giocatori che più sta sorprendendo è Nikola Kalinic. Cosa ne pensa?
«Il croato sta deliziando il pubblico fiorentino con giocate di alta classe e colpi da grandissimo giocatore. E’ stato un’autentica sorpresa. Brava società! Mi piace il fatto che, oltre ad avere un senso del gol molto sviluppato, pressa come fosse l’ultimo dei gregari. E’ il primo uomo a fare pressing sull’avversario, non dà un attimo di respiro al portatore di palla. E in questo credo abbia molto merito anche l’allenatore».
Come ha visto invece Giuseppe Rossi?
«Sono molto curioso di vedere Pepito al massimo della condizione fisica. Sousa sta facendo un grande lavoro psicologico su di lui e i risultati si vedono perché ad ogni partita il calciatore sembra più vicino a tornare ai suoi livelli. E poi è un ragazzo straordinario: ho avuto la fortuna di conoscerlo qualche mese fa ad una premiazione eh ho immediatamente percepito la sua scaltrezza e la sua gentilezza fuori dal comune. Auguro quindi a Giuseppe di tornare presto a giocare come sa e di fare la differenza per la Viola».
La società gigliata sembra muoversi in vista del mercato di gennaio. Cosa manca secondo lei a questo gruppo?
«Onestamente non so se è positivo fare operazioni di mercato nel bel mezzo della stagione. Da un lato ritengo che in difesa un rinforzo farebbe comodo, quantomeno in termini numerici, dall’altro però ho il timore che questo possa destabilizzare uno spogliatoio che sta viaggiando sulle ali dell’entusiasmo. Gli uomini mercato e l’allenatore decideranno cosa è meglio per il bene della Fiorentina».
A suo parere questa squadra può puntare a vincere un titolo?
«Siamo di fronte ad una squadra che ricalca perfettamente la città di Firenze: bellissima, ricca di meraviglie. Così come quando passeggiamo per il centro e ci soffermiamo ad ammirare il Duomo, Ponte Vecchio, Santa Croce ci perdiamo nella forza che queste opere riescono a sprigionare, Borja Valero e compagni certe volte si ritrovano a specchiarsi, a gioire della bellezza del proprio calcio e questo può portare a dei cali di concentrazione. Se la Fiorentina riuscirà a mantenere la mente sull’obiettivo, credo ci siano ampi margini per rimanere nei primi posti fino al termine della stagione. Il campionato è cominciato nel migliore dei modi, non vedo perché non dovremmo pensare che questo è l’anno giusto per alzare il primo, agognato, trofeo dell’era Della Valle».
-Dalla biblioteca al palco-
La storia di un grande “cantastorie”
David Riondino nasce a Firenze nel 1952. Per 10 anni lavora come bibliotecario alla Biblioteca Nazionale di Firenze, portando avanti parallelamente la sua carriera di comico, cantautore, scrittore, attore e regista che poi prenderà il sopravvento. Giovanissimo (1975) debutta come comico al teatro Zelig di Milano e compone i suoi primi album musicali. Nel 1995 partecipa a Sanremo in coppia con Sabina Guzzanti con la canzone “Troppo sole”. Collabora come verseggiatore satirico a riviste storiche come “Tango”, “Il male”, “Cuore”, “Comix” e “Manifesto”. Nel cinema dopo “Kamikazen” (1987) con Paolo Rossi, è la volta di “Cavalli si nasce” (1989), esordio cinematografico del disegnatore Sergio Staino. La sua prima regia è “Cuba Libre” (1997). In tv partecipa ad alcune delle trasmissioni televisive più innovative e di successo come Lupo solitario, Fuori orario, Aperto per ferie, L’araba fenice, fino al personaggio che più gli dà popolarità: Joao Mesquinho, cantautore brasiliano inventato per il “ Maurizio Costanzo Show”. Dal 2000 partecipa anche a “Quelli che il Calcio” come tifoso viola. Nel 2003 fa parte della fortunata trasmissione di Rai 2 “ Bulldozer ”, condotta da Dario Vergassola e Federica Panicucci e nel 2005 è protagonista in “Una poltrona per due” per LA 7. Attivissimo anche in teatro dal 1989 con prestigiose collaborazioni con Paolo Rossi, Sabina Guzzanti e Giuseppe Bertolucci. Nel settembre di quest’anno ha partecipato all’iniziativa della rivista Musica Jazz in ricordo di Sergio Endrigo con Stefano Bollani.
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