Aveva ragione Paulo Sousa
Nessun dubbio, aveva ragione Paulo Sousa: «Vincere aiuta a vincere ancora e a convincersi di poterlo fare sempre e con chiunque». E’ questo lo slogan che il grande ipnotizzatore» portoghese ha imposto ai propri giocatori. E così facendo la squadra viola è arrivata a stazionato lassù dove nessuno l’aveva immaginata solo questa estate: capolista.
Una capolista che per altro adesso ha davanti a sé un calendario invitante. Sia chiaro, è terreno viscido, pericoloso perché impestato da mille trappoloni, ma sulla carta la Fiorentina può continuare a sperare e a sognare. Nel mezzo però ha da recuperare la Coppa che invece non è andata via liscia come il campionato. Le due sconfitte rimediate, con Basilea e Lech, sono invece vero e propri nèi che i viola devono cancellare. Perché la Coppa è importante, chi ne parla come un peso da togliersi dalle spalle, sbaglia. E sbaglia pesantemente, perché l’Europa permette ai viola di restare sotto i riflettori e, restando proprio agli insegnamenti di Sousa, vincere aiuta a vincere. E magari vincere in Coppa può aiutare a vincere anche in campionato. Per altro, lo stesso Sousa nella bella vittoria con il Frosinone si è premunito di far riposare giocatori importanti. Come Vecino, Rossi, Bernardeschi, più di ogni altro Kalinic. Fermo anche il Kuba. Inoltre stanno per tornare in squadra anche l’attesissimo Alonso e con lui pure Astori. Insomma il gruppo tornerà a essere ricco e poi ci sono giocatori come Suarez e Verdù che hanno bisogno di mettere minuti nelle gambe per tornare alla migliore condizione. Anche il bomber Babacar più gioca e meglio può rendere. Insomma giocare fa bene alla Fiorentina, vincere anche di più. Poi, dopo la Coppa, ci sarà una trasferta sì velenosa, ma non impossibile, contro la Samp. Dunque il sogno può anche allungarsi, l’alba è lontana.
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